di Federica Bartoli

Si chiude con un fatturato di 257 milioni, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente, e Ebitda di gruppo a 6,2 milioni il bilancio di Gruppo Supercentro che procede spedito nel piano industriale che prevede investimenti sulla rete e sul potere d’acquisto dei consumatori.

Il Gruppo, oggi presente nel Sud Italia (Puglia, Calabria, Basilicata) con una rete multicanale a marchio Sisa, Ipersisa e QuickSisa, dopo l’apertura del nuovo format cash & carry Wiva e le prime inaugurazioni del 2024, infatti, investirà quasi 13 milioni nel corso dell’anno che riguarderanno sia l’ampliamento e la ristrutturazione di parte della rete, l’acquisto di immobili e l’ammodernamento rispetto a standard di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica di alcuni punti vendita, ma anche un investimento sul margine per sostenere il potere di acquisto dei consumatori in linea con quanto fatto nel 2023.

Nel 2024, oltre all’apertura del nuovo cash & carry di San Giorgio Jonico (Ta), il Gruppo concluderà l’acquisto di diversi immobili, tra cui un ulteriore cash &carry in provincia di Bari e di un Cedi a Surbo (Le) ad essi dedicato, l’apertura di 3 nuovi punti vendita e la ristrutturazione di ulteriori 4 punti vendita. A questi si aggiungeranno gli investimenti per la riduzione di 1 punto percentuale di margine (dopo i 2 punti investiti nel 2023) a sostegno del contenimento dei prezzi.

«Gli indici di bilancio 2023 confermano la solidità patrimoniale della società – ha commentato Antonio Bonucci, direttore generale di Gruppo Supercentro. - Il capitale di debito incide in maniera positiva sull’equilibrio finanziario aziendale e la posizione finanziaria netta migliora, passando dai 6,25 milioni ai 2,88 milioni. Questo dato è frutto dalla gestione dei flussi finanziari che avviene attraverso due verticali ben distinte: la prima riguarda l’approvvigionamento di finanziamenti di breve periodo come supporto all’attività di gestione caratteristica; la seconda invece è relativa agli investimenti programmati. La gestione equilibrata degli strumenti finanziari ha prodotto infatti una riduzione dell’utilizzo degli stessi; elemento virtuoso in considerazione di un accordato da parte delle banche di oltre euro 12 milioni. – ha concluso Bonucci.