Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 04 Dicembre 2023 - ore 00:00
La storica azienda fondata a Morbegno nel 1946 si avvicina con tutte cifre in positivo alla fine dell’anno che, complici le feste di Natale, è da...
La volontà del gruppo è di sviluppare i ConfoCity nei centri cittadini e di rivedere i vecchi punti vendita - i grandi negozi collocati nelle zon...
L'azienda, gestita con la maggioranza della famiglia Bravi, non si ferma ai risultati raggiunti finora e punta ad aumentare sensibilmente il peso...
Nota soprattutto per insalate, bevande fresche e piatti pronti sotto il marchio DimmidiSì, l’azienda ha chiuso il 2022 con un fatturato di circa 340 milioni di euro e una rete di 70 partner distributori che hanno scelto i suoi prodotti.
15 milioni sono le transazioni analizzate ogni anno, 52.800 le anomalie rilevate e 500 milioni di euro i profitti generati per i clienti.
Il marchio in quasi 35 anni è riuscita a diventare il secondo player per valore. A fine dicembre 2022, quasi 5 milioni e mezzo di famiglie italiane avevano scelto i suoi vasetti e le sue lattine, prodotti che veicolano anche i valori dell’azienda in merito al rispetto della materia prima e dell’ambiente.
Quali sono le ragioni che hanno portato il gruppo italiano a mettere gli occhi sull’azienda di Osnabrück? Che soggetto nascerà, dal punto di vista produttivo?
Dopo quattro anni insieme il contratto di mandato, nuovamente siglato 10 mesi fa, è giunto al capolinea anzitempo (doveva durare fino al 2024). L'amministratore delegato del gruppo italiano ha spiegato alcuni aspetti importanti per capire quanto accaduto.
Giro d’affari in crescita a doppia cifra nell’ultimo esercizio, a quasi 265 milioni di euro, oltre i tre quarti dei quali realizzati all’estero, storico legame con il territorio trentino, crescente attenzione ai temi della sostenibilità e idee chiare in fatto di strategia di sviluppo: queste, in sintesi, alcune delle p...
E' un importante upgrade quello compiuto dalla cooperativa marchigiana nel nuovo Cedi in provincia di Teramo. Ecco perché.
L'azienda ha aperto, da pochi mesi, una filiale a Milano e, in questo modo, si è avvicinata moltissimo ai nostri consumatori.
L’azienda di Jesi, pioniera delle pratiche di allevamento organic, negli anni ha allargato il proprio perimetro fino ai piatti pronti. Nata come attività familiare, oggi è una solida realtà manageriale capace di soddisfare tutti mercati e superare le crisi.
Un colosso da 600 milioni di euro, ma molto attento ai veri elementi capillari e che fanno la differenza: qualità e giusta remunerazione.
Crescita a doppia cifra per visite e fatturato nei cinque centri gestiti in Italia da LFM nell’ultimo anno. Un ritorno a numeri persino migliori rispetto al periodo pre Covid supportasti da una serie di attività di marketing e di iniziative apprezzate dai tenants e dai frequentatori dei villaggi. Facciamo il punto con ...