di Luca Salomone

Nhood services Italy si è aggiudicata, da Generali real estate (37,4 miliardi di euro di attivi ‘under management’), la gara per l’assegnazione del mandato di gestione di The wow side di Fiumicino, localizzato in posizione strategica, fra Roma e l’aeroporto internazionale.

Le cifre chiave

L’incarico, della durata di 3 anni, ha lo scopo di consolidare e sviluppare i risultati già conseguiti nell’ambito di un piano di riposizionamento avviato nel 2023 e premiato da significativi risultati in termini di presenza di visitatori e fatturato.

In questo Nhood farà leva sul proprio circuito, nazionale e internazionale, che allaccia insegne e partner di ogni dimensione e provenienza geografica.

Il centro, di 63 mila mq di superfice commerciale su due livelli, firmato da Design international, inserito all’interno del quartiere Parco Leonardo (300 mila mq), era in precedenza denominato Leonardo e coordinato da Savills.

Aperto nel 2005 trae, inutile dirlo, un forte vantaggio dall’adiacente aeroporto, il principale d’Italia e che ha totalizzato, lo scorso anno, 40,5 milioni di viaggiatori.

Lo scalo Da Vinci ospita già, su una superficie di 10 mila mq, una cinquantina di insegne, molte, ma non abbastanza per fare concorrenza a uno shopping center che schiera 190 attività e 4.500 posti auto.

L'offerta commerciale

I ristoranti sono una quindicina: ultimo arrivato, a gennaio 2024, Kfc. L’ipermercato, di 6 mila mq, è targato Emisfero (gruppo Unicomm, associato Selex), mentre le medie superfici si chiamano Ovs, Upim, Unieuro, Scarpe&Scarpe, Bata.

Per l’intrattenimento ci sono Color hotel (4 mila mq di giochi per ragazzi), Uci multisala, palestra e sala bowling.

A fine marzo 2023 è sbarcato il primo Ikea XS d’Italia, che è extra small solo perché più piccolo dei maxi punti vendita ai quali il gruppo svedese ci ha abituato: parliamo, infatti, di 9 mila metri quadrati.

Osserva Carlo Masseroli, head of market and development di Nhood Italy: «The wow side contiene un potenziale di attrattività molto interessante, in cui si innestano i tre aspetti cardine di una vera rigenerazione urbana: il collegamento con l’infrastruttura pubblica, la risposta ai bisogni e alle aspettative delle comunità di riferimento e le capacità – in termini di competenze e investimenti – del privato. Capitalizzare questi ‘tasselli’ avrà un effetto moltiplicatore importante».