di Luca Salomone

'Food industry monitor', l’osservatorio sulle performance e sui modelli di business delle nostre aziende alimentari, realizzato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e da Ceresio Investors, giunto alla sua decima edizione, tira il bilancio di un decennio di "italian food".

Nel periodo il giro d’affari del settore è quasi raddoppiato, passando dai 53 miliardi del 2012 ai circa 90 del 2023. In parallelo le esportazioni sono salite ancora di più, da 23 a 44 miliardi di euro, mentre gli occupati, nella sola trasformazione, sono aumentati da 449 mila a 488 mila, con un record di 39 mila nuovi posti di lavoro.

Le acquisizioni risolvono

Inoltre, le imprese hanno dimostrato performance finanziarie costantemente migliori in confronto alla media del Sistema Italia, non solo in termini di redditività (Roi), ma anche per quanto riguarda la produttività degli investimenti e il tasso di indebitamento.

Le nostre aziende, anche se note per il loro posizionamento di leadership qualitativa in molti segmenti, restano però ancora relativamente piccole, con un fatturato medio di 97 milioni di euro (in crescita del 4,4% in media annua) e 178 collaboratori,

Le 840 società che formano il campione hanno realizzato, a partire dal 2009, 72 acquisizioni, di cui 26 verso target internazionali, per un controvalore totale di 5,4 miliardi di euro.

Gli imprenditori che hanno adottato una strategia di crescita per linee esterne segnalano, a tre anni dalla conclusione delle operazioni, che il fatturato è salito del 90 per cento, mentre il margine Ebit è migliorato di 6 punti.

«È importante sottolineare - afferma Gabriele Corte, direttore generale di Ceresio Investors - l’eccellenza del settore che, in dieci anni è stato in grado di superare diverse crisi congiunturali, una pandemia, tensioni geopolitiche e processi di deglobalizzazione, continuando a viaggiare sopra la media, da tutti in punti di vista».

Il 2023 a conti fatti

Passiamo al 2023. L’anno si è rivelato positivo per il food, con una variazione del 10%, dovuta alla solidità del mercato interno e alle ottime performance dell’export.

Nel 2023 le vendite oltre confine hanno raggiunto, come detto, i 44 miliardi di euro, registrando un +6,3%, una cifra che è tuttavia inferiore rispetto al 2022, specie a causa dell’aumento dei prezzi.

Anche i dati reddituali evidenziano uno scenario ampiamente favorevole. La redditività commerciale (Ros) tocca il 5,1%, in linea con il 2022, mentre la redditività del capitale investito sfiora l’8%, in leggera crescita, grazie alla capacità di ottimizzare le scorte.

Previsioni per due anni

Stime per il futuro: lo sviluppo proseguirà nel biennio 2024-2025 con tassi superiori al Pil. In particolare, per il 2024, l’incremento atteso è del 4,8%, seguito, nel 2025, da un +5,2 per cento.

Idem per l’export: nel 2024 le vendite oltre confine saliranno dell’8,1% e, nel 2025, del 7,3 per cento.

Durante l’anno in corso aumenteranno, con tassi superiori alla media del mercato, alcuni settori tipici del Made in Italy come caffè, olio, distillati e vino, soprattutto per via dei buoni riscontri a livello internazionale.

Incrementeranno con valori leggermente più bassi altre merceologie - come pasta, latte e derivati, e dolci - che risentiranno delle tensioni generate dal sistema distributivo e di una contrazione della domanda interna.

«È arrivato il momento, per le aziende italiane del food, di consolidare gli eccellenti risultati del post Covid - conclude Alessandro Santini, head of corporate & investment banking di Ceresio Investors -. La crescita dimensionale è una priorità, che deve essere perseguita anche attraverso acquisizioni e fusioni, le quali andrebbero non solo a vantaggio della singola azienda, ma anche delle filiere produttive».


Nota metodologica: il Food industry monitor analizza le performance di un campione di circa 840 aziende, con un fatturato aggregato intorno ai 90 miliardi di euro, attive in 15 comparti food. L’osservatorio analizza le performance storiche delle imprese dal 2009 al 2023, focalizzandosi sulle seguenti dimensioni: crescita, export, redditività, produttività e struttura finanziaria.