di Luca Salomone

Finite le vacanze estive si rientra sui banchi di scuola: già dai primi giorni dopo la pausa di Ferragosto le famiglie hanno approfittato per portarsi avanti con l’acquisto del materiale necessario e dei libri di testo per l’anno 2023/2024. Ma la stangata è forte....

Un testa a testa fra Gdo e online

Gli aumenti sono fotografati, come al solito, dal monitoraggio dell’Onf (Osservatorio nazionale Federconsumatori), secondo il quale i prezzi sono saliti, mediamente, del 6,6% rispetto allo scorso anno.

Nel complesso la spesa per il ‘back to school’ (materiali e ricambi) ammonterà a circa 647 euro per alunno.

La voci più salate sono relative agli zaini, specie in versione trolley, per evitare pesi eccessivi, oppure declinati in chiave tecnologica, con tanto di power bank integrato, per ricaricare i cellulari.

Quest’anno, inoltre, l’analisi ha preso in considerazione non solo la Gdo e le cartolibrerie, ma anche l’online, dal momento che tale modalità di acquisto, ormai, è sempre più diffusa e consente, in certi casi, di risparmiare tempo e risorse.

Sulla rete, dice l’Osservatorio, si mette in salvo circa il 20% dello scontrino rispetto al negozio tradizionale e il 2% in confronto a supermercati, ipermercati e discount.

Mediamente, perché poi, scorrendo le tabelle di Federconsumatori si scopre, per esempio, che un astuccio di marca, vuoto, costa 15,99 euro in Gdo, 19,99 online e 21,69 in cartolibreria. Lo stesso per un diario di marca: 16,99 presso le grandi superfici al dettaglio, 18,69 su Internet e 20,99 da cartolai e librai.

Quasi opposto il caso dei quaderni: 1 euro e 50 al pezzo nella moderna distribuzione, 1 euro online e 1,99 presso il normal trade.

A scorrere con attenzione tutte le tabelle della ricerca (in fondo quella inerente alla tecnologia) sembra quasi che il canale digitale, per quanto conveniente, abbia adottato una strategia di prezzo più aggressiva. E’ un fatto incontestabile, poi, che il vero testa a testa è fra queste due formule distributive.

Libri a doppia cifra

“Qualunque sia la modalità di acquisto prescelta – osserva Federconsumatori - , quella per la scuola si conferma una voce di spesa estremamente onerosa per le famiglie: ecco perché molti faranno appello al riutilizzo del materiale degli anni passati (zaini e astucci), allo scambio/regalo di prodotti anche attraverso gruppi online e sui social, nonché ai testi usati”.

Dolentissima nota quella dei libri. Come tutti gli anni per ogni studente si spenderà una cifra considerevole e questa volta pari a 591,44 euro per i testi più due dizionari. La variazione, in confronto, al 2023, è del +18 per cento, nonostante un’inflazione ormai abbastanza modesta e che, a luglio, si piazzava sull’1,3% su base annua e sull’1,1% per i beni di consumo.

Secondo l’Onf quest’anno aumentano soprattutto i costi relativi ai testi delle scuole superiori di secondo grado, mentre segnano una discesa quelli delle medie (il calcolo è stato fatto prendendo in considerazione diverse classi delle superiori di primo e secondo grado, sia licei che istituti tecnici).

Acquistando i libri usati, invece, gli scolari, in generale, risparmieranno il 28 per cento.

I rincari nel computer

Superiori più a buon mercato? In linea di massima sì, anche se la prima media è davvero onerosa: qui ogni alunno costerà – per libri, dizionari, corredo e ricambi, un totale di 1.108,81 euro. Ma un ragazzo di prima liceo dovrà sborsare, durante l’intero periodo scolastico, 1.362,30 euro.

“Sono importi – continua Federconsumatori - che risultano proibitivi per molte famiglie, a cui si aggiungono i costi, ancora più forti, da sostenere per l’acquisto di un Pc, dei programmi e dei dispositivi necessari per un utilizzo didattico di uno strumento divenuto ormai indispensabile. Dallo studio emerge, infatti, che tra computer, webcam, microfono, antivirus e programmi base, una famiglia, dovendosi dotare ex novo, deve affrontare un budget di 413,44 euro (considerando per antivirus e programmi i costi su base annua), con un rincaro del 5% rispetto al 2023”.

Secondo Onf se si prendono poi in esame i beni per esclusivo impiego scolastico, si segnala un incremento medio ancora più forte, dell’8,5% sul 2023. Al contrario acquistando articoli tecnologici rigenerati, Federconsumatori assicura che il risparmio può arrivare al 38 per cento.

“Sono costi tanto elevati da incidere, inevitabilmente, sul diritto allo studio dei ragazzi – conclude Federconsumatori -. Per aiutare le famiglie esistono diverse misure, a livello comunale e regionale, che prevedono buoni, agevolazioni o gratuità dei testi per i nuclei con basso reddito. Sono fatti di certo positivi, ma non ancora non sufficienti a dare un concretamente una mano a chi è davvero in difficoltà”.