di Luca Salomone
La recente Opa, lanciata da Fnac-Darty su Unieuro, apre una riflessione sul mercato della tecnologia di consumo, che, in tutte le economie avanzate, o in progresso, è entrato in crisi a causa dell’effetto rimbalzo del periodo Covid, quando il lavoro e la didattica a distanza, sommate ai lockdown, avevano messo le ali a computer, tablet, cellulari, ma anche ai grandi elettrodomestici, visto che le persone, costrette in casa, ne avevano approfittato per rinnovare le abitazioni e pure all’audiovideo, indispensabile per l’intrattenimento fra quattro mura.
Se sette miliardi vi sembran pochi
Visto che si tratta, comunque, di beni durevoli, e con prezzi unitari, relativamente elevati, il mercati stentano, più di altri, a ripartire, ma ora soffia una lieve aria di ripresa, non certo impercettibile per le grandi aziende del settore, le quali, attraverso acquisizioni, potrebbero concludere, ora, un ottimo affare, creando per giunta una massa critica adatta a rivaleggiare con fluttuazioni e segni meno.
Secondo Gfk nella sola Italia i beni tecno hanno perso il 4,7 per cento tendenziale, nel primo semestre, attestandosi a 7 miliardi di euro. Ma il dato, per i 12 mesi del 2023 era in perdita di 6,3 punti…
Tutti i comparti, a eccezione del piccolo elettrodomestico (+5,8%), registrano una contrazione rispetto alla prima metà dello scorso anno, ma i dati giugno 2024, pur rimanendo in tensione (-1,4% a valore) mostrano segnali di rivalsa, anche per merito degli Europei di calcio, e di acquisti che hanno anticipato le Olimpiadi di Parigi, partite il 26 luglio.
Tornando alla semestrale la negatività incide specialmente sui canali fisici, che scivolano in basso del 5,3%, e meno sull’online, che flette del 2,9 per cento.
Venendo ai prodotti appaiono in positivo, come già detto, i piccoli elettrodomestici e fra loro, il segmento più importante per giro d’affari, quello degli aspirapolvere, incassa una crescita del 2,4 per cento, sotto la media, ma giustificata dall’ampiezza del business.
Perde terreno, rispetto al corrispondente, la telefonia (-4,3% a valore) che si conferma, in ogni caso, il settore più grande per giro d’affari. In questo caso i dati GfK evidenziano una contrazione della domanda di smartphone (-4,5%), parzialmente compensata dalla crescita delle vendite di smartwatch con Sim (+4,5%).
Ma si sa che i cellulari, per un vero rilancio, attendono la diffusione su scala massiccia dei nuovi modelli, integrati profondamente con l’intelligenza artificiale. Insomma, gli italiani comprano poco, in attesa del meglio, visto che lo smartphone resta, di gran lunga, l’oggetto tecnologico più amato, più desiderato, oltre a essere sempre più indispensabile.
Tutti sportivi con un nuovo televisore
Fra le merceologie meno performanti, da gennaio a giugno, ci sono, invece, la fotografia (-12,4%), dove gli smartphone continuano a divorare quote alle macchine fotografiche, nel rilevante mercato amatoriale, e l’elettronica di consumo (-10,2%), quest'ultima da tempo alle prese con un calo della richiesta.
In questo settore il mese di giugno, tuttavia, ha mostrato un rialzo del 6,3% a valore, un segnale incoraggiante e, attribuibile, come accennato, anche agli Europei e alle Olimpiadi, eventi che hanno spinto il cambio con televisori nuovi, più potenti e sofisticati. Anzi secondo alcuni osservatori se, il 29 giugno, gli azzurri non fossero stati prematuramente stroncati sul campo di calcio dagli svizzeri le cose sarebbero andate molto meglio.
In chiaroscuro l’andamento del cosiddetto ‘home comfort’, ossia la climatizzazione e condizionamento, che è rimasto in lieve flessione (-0,2%) nella prima parte dell’anno, nonostante sia ormai svincolato dalla stagionalità. Ma la meteorologia si fa sentire, visto che i beni hanno accusato un inizio estate piovoso e con temperature sotto la media, per poi rialzare la testa in giugno (+1,8%) e forse, ancora di più, nel torrido mese di luglio.
Male per l’information technology/office e i grandi elettrodomestici, che chiudono il semestre in negativo, facendo segnare, rispettivamente, un calo delle in valore dell’8,7 e del 4,6 per cento.