di Luca Salomone

Carrefour è stato nei tempi aprendo, il 20 giugno, a Aulnay-sous-Bois, nel centro commerciale O’ Parinor, a 20 km da Parigi, il suo primo punto vendita Atacadão.

Quindici punti di risparmio

Come ha spiegato, su Linkedin, il presidente del gruppo, Alexandre Bompard, «si tratta di un format assolutamente inedito per l’Esagono che, con i suoi 10 mila mq, assicura un’esperienza di acquisto differente, con una proposta all’ingrosso accessibile a tutti, dai privati ai professionisti, senza bisogno di alcuna forma di abbonamento. Soprattutto è l’insegna meno cara del mercato, pur mantenendo intatta la qualità».

Gli articoli, circa 15 mila, di cui 3 mila a marchio proprio, sono, al 70%, locali e nazionali e, secondo chi ha già fatto la prova, assicurano un risparmio medio intorno al 15 per cento.

Da ricordare che la brasiliana Atacadão, con i suoi 370 punti vendita - compresi quelli in Marocco, Colombia e Argentina - è controllata dal 2007 dal gruppo francese e costituisce il maggiore braccio operativo di Carrefour in America latina.

Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2023, riporta Zone Bourse, le vendite al dettaglio della catena hanno toccato 103.912 milioni di Real (circa 18 miliardi di euro), in crescita del 6,7 per cento, mentre il fatturato ha raggiunto 109.859 milioni di Brl (18,9 miliardi di euro) rispetto ai 102.890 milioni del 2022.

Tuttavia, l’anno finanziario ha evidenziato una certa sofferenza, con una perdita netta di 739 milioni di Real (-127 milioni di euro), rispetto a un utile che, nell’esercizio 2022, ammontava a 1.739 milioni di Brl.

L'affaire Le Maire

In sintesi, una bella vittoria per Carrefour, che già alla fine del 2022, aveva annunciato la propria volontà di importare la controllata sudamericana, la quale fra l’altro ha in piano di salire, in pochi anni, fino a 450 insediamenti a livello globale.

Ma non sono tutte rose e fiori per il colosso francese. Nei giorni scorsi, infatti, il Ministero dell’Economia e delle finanze, guidato da Bruno Le Maire, ha presentato un dossier di 160 pagine, chiedendo di sanzionare Carrefour per 200 milioni di euro, a causa di pratiche commerciali squilibrate verso i propri franchisee.

Il documento, pubblicato in esclusiva dal quotidiano La Lettre, origina da una protesta indirizzata dall’associazione degli affiliati al Tribunale del commercio di Rennes.

Carrefour ha risposto praticamente subito, contestando le accuse del dicastero, professando la validità dei contratti verso i franchisee, sottolineando l’assoluta sproporzione della maxi multa (civile) e anche il ruolo dell’Esecutivo, che intenderebbe, implicitamente, sostituirsi alla Magistratura.