Nel giorno in cui Microsoft ha annunciato la seconda versione del proprio tablet Surface, e mentre in casa Apple si esulta per i 9 milioni di iPhone 5S venduti nelle prime 72 ore e per i 200 milioni di download di iOs 7 - il nuovissimo sistema operativo per telefoni, iPad e lettori MP3 della casa della mela - un altro annuncio passa più in sordina, ma è decisamente preoccupante sia per i grandi brand dell’It, sia per le marche in generale.

Infatti la tavoletta da 7 pollici Hudl, lanciata ieri da Tesco, conferma intanto che la tecnologia a basso costo (119 sterline, ovvero 141 euro) è l’ultima frontiera delle private label, ma anche il migliore mezzo per vendere altre private label e altri beni non tecnologici, dalle patate alla birra, dal riso agli snack, dai surgelati alle bibite.

E infatti la proposta del retailer inglese ha alcuni precedenti. Non è passato molto tempo dall’annuncio da parte di Fnac di uno smartphone proprietario di prezzo basso (200-250 euro), ma decisamente interessante nell’equipaggiamento tecnologico e di un altro tablet che Decathlon avrebbe intenzione di marcare addirittura con il maggiore dei suoi "marchi passione" (che non sono altro che private label), ossia Quechua.

Con simili prezzi è difficile, quasi impossibile, guadagnare sul prodotto in sé, ma evidentemente lo scopo è ben diverso. Intanto la fidelizzazione. I titolari di Clubcard Tesco potranno avere Hudl solo accumulando 60 sterline di punti spesa. Un regalone che decisamente pochi si lasceranno scappare. E nella prossima campagna natalizia il tablet sarà oggetto di molte altre promozioni.

Il prodotto, progettato dai tecnici della catena, e in vendita presso 1.000 negozi Tesco e on line, ha un ricco corredo software che ospita fra le altre cose una serie di app e di link che puntano al commercio fisico ed elettronico targato Tesco, non escluso Blinkbox (film on demand), tv in streaming e musica. Inutile dire che per avere accesso a questi contenuti e per poterli acquistare o fruitre, anche in modo gratuito, non bisogna solo avere un account gmail, come avviene per qualsiasi prodotto basato su sistema Android, ma anche la carta privativa del gruppo. Quante nuove Clubcard verranno create apposta per potere acquistare e usare Hudl? E quanti videonoleggi gratutiti potranno diventare dei simpatici gift on pack?

Già le caratteristiche tecniche, il prezzo molto conveniente, la distribuzione capillare, garantisco al nuovo prodotto in sé un potenziale enorme. Ma enorme è, lo ripetiamo, il contenuto in termini di ulteriori sinergie con panieri merceologici apparentemente distanti: per quale motivo un utente Hudl non dovrebbe ricevere alert sulle promozioni in corso nei punti di vendita fisici, o non utilizzare il proprio tablet – già configurato in quest’ottica - per fare la spesa con prevedibili ottimi sconti dedicati, sulla piattaforma di Tesco?

Un’avvertenza per chi si crede furbo e pensa già di comprare Hudl per poi disinstallare le app By Tesco. Sotto Android i programmi installati con privilegi di amministatore – e questo è quasi sicuramente il caso di Hudl - non si possono rimuovere se non ottenendo gli stessi privilegi. La procedura per diventare utente root, ossia amministativo, è alla portata di una ristrettissima élite, e rischia comunque di fare decadere dalla garanzia o, peggio ancora, di rovinare il prodotto se male eseguita.