di Luca Salomone

Maxi deal fra multinazionali, per un valore complessivo di 35,9 miliardi di dollari, circa 33 miliardi di euro.

L’acquisita, Kellanova, è nata lo scorso anno dalla separazione di gruppo Kellog in due rami: W. K. Kellog company, che opera nel continente americano nel settore dei cereali, e la società target che ha un raggio d’azione di carattere internazionale e che, in Nordamerica, opera negli alimenti a base vegetale.

Il corrispettivo rappresenta un multiplo pari a 16,4 volte il margine Ebitda rettificato di Kellanova, al 29 giugno 2024.

Nel corso del 2023 la compagnia che vuol dire snack, prodotti per la prima colazione e Pringles, ha realizzato vendite nette superiori a 13 miliardi di dollari, presidiando 180 nazioni, tra le quali naturalmente l’Italia, e dando lavoro a 23 mila persone.

Nel nostro Paese la società, formalmente Kellog Italia Spa, presenta, secondo i dati camerali, sempre relativi allo scorso anno, un fatturato di oltre 272 milioni di euro, un utile di 3 milioni e 129 mila euro e 102 addetti.

Mars ha vendite annue nette di 50 miliardi di dollari ed è uno dei maggiori esponenti dello snacking con il marchio omonimo, Snickers, M&M’s, Twix, Extra, e dei pet food, con brand come Royal Canin, Pedigree, Whiskas, Cesar, Sheba e altri.

La faraonica operazione, una delle più importanti di sempre nel mondo alimentare, sarà finanziata grazie a una combinazione di mezzi propri e di nuove risorse, mentre il closing è previsto nella prima metà del 2025.