Lo studio sottolinea anche che oltre il 9% del vino consumato al mondo è Rosato (22,3 milioni di ettolitri su un totale di 244) e che l’Italia, con il 6% del consumo mondiale, occupa il quarto posto, dopo Francia (36%), Usa (13%) e Germania (7%).
Per quanto riguarda le aziende, i maggiori produttori di Rosato a livello mondiale sono Francia (28%), Italia (20%) e Stati Uniti (15%) mentre resta incontrastata la leadership dell’Italia nell’export, con il 43% del totale mondiale, seguita da Spagna (21%) e Francia (13%). Il Belpaese, che nel 2002 esportava solo il 27% del totale mondiale, appare invece restio alla importazione dei Rosati, tanto che nel 2011 il saldo tra esportazioni e importazioni era pari a circa 3,5 milioni di ettolitri.
Se in Francia la culla del Rosato è la Provenza, con il 35% della produzione nazionale, in Italia è la Puglia a fare la parte del leone, con una quota di circa il 40% della produzione nazionale. L’assessorato alle Risorse agro-alimentari della Regione Puglia prosegue, infatti, nella costante attività di promozione di questa bevanda, sempre più apprezzata dal pubblico giovanile, anche attraverso il Concorso enologico nazionale di vini Rosati, autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, e organizzato in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino e Unioncamere Puglia.
Alla terza edizione del Concorso sono ammessi vini Rosati italiani tranquilli, frizzanti e spumanti divisi in sei categorie: vini tranquilli, sia a denominazione di origine (DOC - DOP) che a indicazione geografica (IGT -IGP); vini frizzanti, sia a denominazione di origine (DOC - DOP) che a indicazione geografica (IGT - IGP), vini spumanti a denominazione di origine (DOC - DOP) e vini spumanti a indicazione geografica protetta (IGP) e di qualità (VSP).