Il Cacciatore DOP mantiene anche nel 2016 la sua leadership nel settore dei salami tutelati, essendo appunto il salame DOP più diffuso e commercializzato sul mercato, Italiano e estero. Il dato di produzione 2016, seppure con una lieve flessione rispetto all’anno precedente, si attesta sui 3.500.000 chili e un fatturato alla produzione di circa 40 milioni di euro.
“I dati dell'intero comparto hanno registrato una flessione generale degli acquisti domestici di salumi che ha penalizzato anche il mercato del Salame Cacciatore. Il nostro prodotto ha tenuto maggiormente rispetto ad altri grazie a diversi fattori, commenta Lorenzo Beretta, Presidente del Consorzio Salame Cacciatore. La qualità garantita dalla DOP innanzitutto e poi la praticità d’utilizzo, determinata dalle sue ridotte dimensioni che lo colloca all’interno di una modalità di consumo immediato e perfettamente in linea con i nuovi stili di vita.
Questi due elementi hanno fatto si che il nostro prodotto mantenesse la sua quota di mercato in un contesto tutt’altro che rassicurante”.
Sul fronte export, il 2016 è stato un altro anno positivo: infatti, oltre il 22% della produzione totale è andato oltre confine. La quota verso la Germania vale il 65% delle esportazioni confermandolo così principale mercato di riferimento nell’ambito UE. “Per quanto riguarda invece i mercati extracomunitari - continua Beretta - lo scorso dicembre c’è stata l’apertura del mercato delle Filippine all’esportazione dei nostri salumi. Si tratta di un Paese molto grande, dove peraltro non ci sono limiti religiosi sul consumo dei nostri prodotti. Aspettiamo quindi di capire se anche questo Paese può offrire delle buone potenzialità”.
Costituitosi a maggio del 2003, con lo scopo di proteggere e promuovere i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, il Consorzio Cacciatore rappresenta oggi 23 aziende. I consorziati hanno un’etichettatura comune e uniforme (un tassello consortile di facile e d’immediata identificazione) per facilitare la riconoscibilità del prodotto per il consumatore.