Nei primi tre mesi del 2016, continua sia il calo dei fallimenti, sia quello delle altre procedure concorsuali. In controtendenza invece le liquidazioni volontarie, che registrano un incremento dovuto all’aumento delle chiusure di società dormienti, imprese che di fatto non sono operative sul mercato. Per tutte le procedure monitorate, gli andamenti risultano particolarmente positivi nelle costruzioni e nel Mezzogiorno, settori in cui le chiusure si erano impennate negli scorsi anni.
Sono questi, in sintesi, i principali risultati emersi dall’Osservatorio su fallimenti, procedure e chiusure di imprese relativo al primo trimestre 2016, diffusi oggi da Cerved, Gruppo leader in Italia nell’analisi del rischio del credito.


"Il 2016 si è aperto all’insegna della continuità con i positivi risultati del 2015, - commenta Marco Nespolo, Amministratore Delegato di Cerved – che suggeriscono un atterraggio morbido dopo l’impennata dei default degli scorsi anni: prosegue il calo dei fallimenti e, a ritmi più intensi, quello delle altre procedure concorsuali, favorito dal minore utilizzo del concordato preventivo. Non ci preoccupa l’aumento di liquidazioni volontarie, perché spiegato da chiusure di società dormienti, mentre sono incoraggianti i dati relativi a segmenti fortemente colpiti dalla crisi, come il Mezzogiorno, in cui i fallimenti si riducono di circa il 10%, e l’edilizia, che fa registrare un calo del 12%”


Sono 3,6 mila le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare nei primi tre mesi del 2016, una riduzione del 4,5% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2015. Il numero dei fallimenti, pur rimanendo su livelli storicamente elevati, torna quindi vicino al dato del 2013, confermando il trend decrescente osservato negli scorsi mesi. Tra le imprese analizzate si confermano in calo le società di capitale e le società organizzate in diversa forma giuridica (-5,4% e -6,3% rispettivamente). In controtendenza le procedure fallimentari delle società di persone, che risultano in crescita del 3,7%.

I dati settoriali indicano che l’edilizia guida il calo dei fallimenti: nei primi tre mesi del 2016 sono 756 le imprese attive in questo settore che hanno aperto una procedura fallimentare, oltre 100 in meno rispetto al 2015 (-12,4%). Più contenuta, invece, la riduzione nel terziario (1,9 mila procedure, -1,9% rispetto al primo trimestre 2015), che si conferma il settore con il maggior numero di procedure, e nell’industria (560 fallimenti, -1,2%), che aveva già evidenziato un marcato miglioramento durante lo scorso anno.
Dal punto di vista geografico il Mezzogiorno traina il trend positivo, con i fallimenti che per la prima volta in due anni scendono sotto quota mille (915, -9,7% rispetto ai primi tre mesi del 2015). In calo anche le procedure nel Nord Ovest (-5,1%) e, a ritmi più contenuti, nel Nord Est (-2%). Nel Centro si registra invece lo stesso livello di procedure fallimentari aperte nel 2015.