L’Ismea, sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi ai primi sei mesi di quest’anno, rileva il boom delle importazioni di olio d’oliva dalla Spagna ed i dati sul commercio con l’estero riflettono uno scenario internazionale dominato dalla superproduzione iberica.
Anche l’Italia, primo mercato a livello mondiale, ha acquistato da Madrid un quantitativo di oli quattro volte superiore a quello del primo semestre 2013, attestandosi sulle 330 mila tonnellate e coprendo, con i soli arrivi dalla Spagna, l’88% delle importazioni nazionali.
In crescita nel primo semestre 2014 anche il dato sulle esportazioni italiane (+12,5% su base annua), soprattutto per quanto concerne oli di oliva vergini ed extravergini nei mercati nordamericani.
Sul fronte delle esportazioni a crescere sono soprattutto le vendite di oli di oliva vergini ed extravergini, in particolare nei mercati nordamericani, con progressi del 19 e del 6 per cento rispettivamente in volume e valore. Al contrario, segna una battuta d’arresto l’export di oli italiani in Cina, mentre aumentano le spedizioni in Giappone, in Russia e nei Paesi scandinavi.