L’importanza dell'export per i produttori italiani di formaggi DOP è riscontrabile in alcuni dati: nel 2012, ad esempio, il Parmigiano e il Grana Padano hanno realizzato incrementi oscillanti tra il 7 e il 7,7% e per il Consorzio del Parmigiano Reggiano l’obiettivo è esportare un milione e mezzo di forme l’anno entro il 2020.
Il peso delle esportazioni sul comparto sarà uno dei principali temi di cui si parlerà alla prossima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte che i padiglioni di CremonaFiere ospiteranno dal 24 al 27 ottobre 2013.
Secondo Daniele Rama, docente di economia agroalimentare alla facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza, “la crescita delle esportazioni è significativa, anche se la crisi interna dei consumi frena le potenziali performance del comparto”.
A questo proposito, sempre con riferimento al Parmigiano ed al Grana Padano, i listini interni dei due prodotti marcano una continua riduzione: ad esempio sulla piazza di Milano, nell’aprile scorso il Parmigiano Reggiano a 12 mesi incassava 8,75 euro/kg a fronte dei 9,48euro/kg incassati nello stesso mese ma di un anno fa. Stesso discorso per il Grana Padano a 9 mesi, che sempre nell’aprile scorso registrava 6,92euro/kg rispetto ai 7,54euro/kg dell’aprile 2012.
Sempre più importante è inoltre il ruolo dei consorzi di tutela rispetto alla necessità della programmazione produttiva: negli ultimi anni i consorzi hanno aumentato significativamente i loro meccanismi di autocontrollo per governare i flussi produttivi, strumenti fondamentali per non penalizzare la redditività dei produttori.
I consorzi hanno tra i loro principali obiettivi l’aumento della quota destinata all’export, e proprio in questo senso fondamentale è l’introduzione di politiche mirate ed efficaci che favoriscano l’esportazione dei prodotti italiani.