L'indicatore dei consumi Confcommercio (ICC) registra un calo dell'1,6% su base annua e dello 0,3% rispetto a dicembre, "evidenziando con chiarezza tutte le difficoltà dell'economia italiana, dopo due anni di recessione".
Aumenta solo la spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni (+4,6% in un anno). Le riduzioni più ampie per alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-2,3%), beni e servizi per la casa (-2,2%) e abbigliamento e calzature (-2,1%).
Il ridimensionamento registrato a gennaio, spiega Confcommercio, dopo un trimestre di stabilizzazione dei consumi, si aggiunge, infatti, ad altri indicatori dell'economia reale che sottolineano la complessità del quadro congiunturale della nostra economia che, dopo un quarto trimestre in cui si erano registrati timidi segnali di miglioramento, sembra essersi instradata più in una fase di stagnazione che di ripresa.
I timidi tentativi messi in atto dalle famiglie per tentare di recuperare i livelli di consumo sono vanificati dalle dinamiche del reddito disponibile che, in assenza di miglioramenti dell'occupazione e di politiche fiscali meno restrittive ha trovato nei mesi più recenti come unico sostegno la bassa dinamica inflazionistica. Elemento che è riuscito solo a frenare la caduta della domanda, come segnala la stabilità dell'indicatore nei mesi più recenti