Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti il mese di febbraio si è chiuso con 172.241 immatricolazioni di auto nuove, segnando un +27,3% rispetto allo stesso mese del 2015.
Commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione dei concessionari di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus di tutti i marchi commercializzati in Italia: “Dopo il bruciante start di gennaio, febbraio mostra l'effetto della forza dirompente delle offerte promozionali messe in campo da case e concessionari. Iniziative molto onerose non sostenibili nel medio periodo. Erano molti anni che non registravamo un rialzo di questa portata, trainato soprattutto dall'esigenza non più rinviabile di sostituire veicoli obsoleti, costosi, inquinanti e pericolosi.
Resta da capire se le iniziative commerciali di questi mesi stiano anticipando la domanda o se il trend si consoliderà nel corso dell'anno. Se fosse un anticipo di domanda l'incremento potrebbe riassorbirsi nel corso dell'anno per arrivare ad un +5/7% medio. Se si consoliderà rivedremo volentieri le nostre stime al rialzo. Ma su tutto incombe una situazione geopolitica di non facile lettura".
Aggiunge Cesare De Lorenzi, presidente dei concessionari Citroen: "Anche se l'aumento dei fatturati non è la panacea di tutti i mali stiamo beneficiando di questa espansione di mercato e ci prepariamo ad affrontare con rinnovata fiducia il 2016".
Conclude Pavan Bernacchi: “Anche in una fase espansiva riteniamo che la riforma della fiscalità sugli autoveicoli sia un passaggio essenziale e molto efficace sul piano dei risultati – in termini di maggiori vendite e di incassi IVA - come sta dimostrando l’applicazione del 'superammortamento', misura adottata con la legge di stabilità finanziaria 2016. D’altro canto, e lo diciamo al Governo Renzi, non possiamo pensare che il tema ambientale possa essere demandato ai Comuni senza alcun coordinamento o strategia. È inutile vietare la circolazione dei veicoli Euro 5, senza preoccuparsi del fatto che i veicoli con più di 10 anni, ante Euro 4, rappresentano il 43% del parco circolante italiano”.