L’operazione, costata 190 milioni di euro (110 di valore effettivo e 80 di debiti “ereditati”) ha portato infatti in dote all’azienda della famiglia Bagnoli, oltre a un glorioso marchio dolciario come le Tre Marie e un affermato brand dei gelati come Sanson, la possibilità di “affittare” marchi di grande appeal come Ringo e Togo, che da oggi la società toscana potrà produrre e commercializzare.
Con questa acquisizione Sammontana (250 milioni di fatturato) consolida non poco il suo peso nel panorama delle imprese alimentari. GranMilano sviluppa infatti un fatturato di circa 150 milioni di euro e conta su 700 dipendenti. Nel traghettare l’operazione a buon fine un ruolo centrale è stato svolto da Mediobanca, la quale – si dice – potrebbe anche entrare nell’assetto proprietario di GranMilano con un pacchetto di minoranza (15% circa).
Sempre Mediobanca ha avuto un ruolo chiave nella "assegnazione" di un altrettanto prestigioso marchio storico dell’alimentare italiano: Buitoni (pasta, fette biscottate e sostitutivi del pane).
A conquistare la palma di vincitrice della sfida è stata Tmt (già protagonista dell’acquisizione di Newlat da Parmalat). Tmt ha vinto una gara a cui hanno partecipato anche il Gruppo Colussi (420 milioni di fatturato) e la toscana Fabianelli, specializzata nella produzione pastaria e supportata da una cordata locale. La holding svizzera, di fatto, possiede già dodici aziende in Italia, di cui cinque pastifici (Corticella, Pezzullo, Guacci, Ciccarese e la ex Pasta Combattenti). A giocare a favore della società finanziaria di Lugano i 25 milioni messi sul piatto per acquistare il marchio San Sepolcro e una quarantina per investimenti per ammodernamenti e rilancio aziendale nell’arco di cinque anni. Maestranze e sindacati, tuttavia, sono preoccupati che non siano questi i progetti.
Anche in questo caso, analogamente a quanto avverrà per i marchi Togo e Ringo, l’operazione (il cui importo non è ancora dato sapere) prevede lo sfruttamento del marchio. La proprietà rimarrà sempre nelle mani di Nestlé, che non ha nessuna intenzione di mollare un marchio con 180 anni di storia e che continuerà comunque a gestire direttamente le divisioni di Buitoni fresco e surgelati.