Ci vorrà ben altro che servizi telefonici, assicurativi, bancari e simili per ridare fiato, sia pure in prospettiva, alle vendite nella distribuzione moderna. Quello che emerge dalla fotografia tracciata da Confcommercio, relativamente al mese di novembre, è una condizione che definire “di affanno” è fin troppo ottimistico.

Certo, si tratta “solo” di uno dei tanti periodici monitoraggi mensili finalizzati a controllare lo stato di salute della domanda di beni e servizi nel nostro paese. Ma i risultati che ormai ergono sempre più chiari sono sintomatici di una difficoltà conclamata da parte dei consumatori. Colpa dell’euro? Questa sembra essere la vox popoli, smentita categoricamente dai più eminenti economisti.

Non è che si voglia gettare benzina sul fuoco del pessimismo più cupo circa le prospettive della nostra economia e quindi dei consumi. Né tentomeno dire delle ovvietà. Ma qui se non si fa qualcosa di concreto e di efficace sul piano delle politiche economiche si rischia davvero di entrare in una fase di recessione. Ammesso che già non ci si trovi.

Ma torniamo ai dati dell’ICC (Indicatore dei Consumi di Confcommericio). Se, in termini congiunturali, la riduzione dei consumi in quantità è stata dello 0,1%, questo è stato soprattutto merito dei servizi, la cui dinamicità (+0,5%) ha controbilanciato il trend riflessivo dei beni (-0,4). Nel complesso del periodo gennaio-novembre 2007 le variazioni sono risultate pari al +0,4% per i beni e al +2% per i servizi segnalando come le famiglie, nonostante le difficoltà, cerchino di difendere il proprio livello di benessere.

Alimentari e tabacchi
A registrare uno dei trend peggiori sono stati i consumi di prodotti alimentari e tabacchi: la riduzione delle quantità acquistate ha toccato a novembre l’1,5% (-1,6% nel complesso degli undici mesi 2007).

Beni e servizi ricreativi
La palma di peggiore performance però spetta ai beni e servizi ricreativi: -5,6% rispetto all’analogo mese del 2006 (-4,7% negli undici mesi). In controtendenza solo cd, supporti audiovisivi, giochi, giocattoli e articoli per lo sport e il tempo libero.

Servizi di ristorazione e di alloggio
Anche la stima della loro domanda mostra una crescita molto contenuta (+0,6% in termini tendenziali), segnalando un rallentamento rispetto ai risultati non particolarmente brillanti conseguiti nella prima parte dell’anno (+1,2% nella media del periodo gennaio-novembre 2007).

Beni e servizi per la mobilità
Sensibile ridimensionamento del tasso di crescita tendenziale anche qui (+1,1% a fronte del +7,3% del mese precedente). A questo andamento hanno contribuito tutti i comparti che compongono l’aggregato, con una riduzione della crescita della domanda di autovetture e una flessione per i carburanti ed i motocicli, ad esclusione dei trasporti aerei che segnalano il permanere di una tendenza espansiva.

Beni e servizi per le comunicazioni
Quetsto aggregato si è confermato anche a novembre il più dinamico della domanda delle famiglie, con una variazione dei volumi acquistati del +8,2% (8,7% nel complesso del periodo).

Beni e servizi per la cura della persona
E’ uno dei pochi settori che gode di buona salute. Si è avuto infatti un ulteriore aumento delle quantità vendute (+2,5% nel mese, +3,6% nel complesso del periodo gennaio-novembre), con evoluzione che continua a essere determinata quasi esclusivamente dalla domanda per prodotti farmaceutici e terapeutici.

Articoli di abbigliamento e calzature

Dopo il contenuto miglioramento registrato nel mese di ottobre, la domanda ha evidenziato un’ulteriore flessione in quantità (-0,6%), confermando la tendenza negativa che ha caratterizzato tutto il 2007 (-0,5% nel complesso del periodo gennaio-novembre).

Beni e servizi per la casa
La loro domanda è stata caratterizzata da una netta riduzione, rispetto a novembre 2006, delle quantità acquistate (-0,9%). Riduzione che ha contrassegnato anche il periodo gennaio-ottobre 2007 (-0,5%) con flessioni più elevate, rispetto al dato medio, per mobili e utensili per la casa.