Il presidente si è reso portavoce delle forti preoccupazioni nutrite dall’industria di marca per la stagnazione dei consumi e per gli effetti negativi che avrebbe l’aumento Iva deciso dal governo: crescita dell’inflazione, calo del potere d’acquisto, della domanda e del pil.
“L’industria di Marca sta reagendo con decisione a questa delicata fase del ciclo economico”, sottolinea Bordoni. “Attraverso lo sviluppo di sinergie interne, la ricerca di efficienza ed efficacia, la riorganizzazione dei processi è possibile ottenere vantaggi in termini economici da riversare sull’innovazione, sul costante miglioramento della qualità e sulla comunicazione”.
Pur in una situazione di stagnazione dei consumi, con una quota di mercato media dell’82,1%, le marche industriali del largo consumo confezionato (prodotti alimentari, per la cura della casa, della persona) restano il punto di riferimento del consumatore e delle famiglie.
I dati elaborati per Centromarca da SymphonyIRI nel mese di agosto 2012 confermano, in termini di quota di mercato, la centralità delle grandi marche industriali anche a livello di singoli settori: drogheria alimentare 84,1%, bevande 91%, prodotti per la cura della persona 89%, prodotti per la cura della casa 78%, freddo 73%, prodotti per animali 76%.