Etaly sbarcherà in Borsa, Eataly siglerà in Francia un accordo con Galéries Lafayette, Eataly approderà a Istanbul, Dubay, Chicago, San Paolo del Brasile e Londra, Etaly aprirà in ottobre il suo secondo punto di vendita milanese, nei locali dell’ex Teatro Smeraldo, e poi a Firenze e Piacenza.

E oggi, di fronte al mare della bella città pugliese, nel polo della fiera del Levante, con un investimento di 20 milioni dovuto a 3 soci – Fabrizio Lombardo Pijola, la famiglia Casillo, Michele Annoscia –, alla locale Banca Popolare, a forme di equity, apre i battenti Eataly Puglia con i suoi 8.000 mq di delikatessen, in larga parte (40%) regionali, e ben 176 addetti.

Il gruppo, che ha un fatturato dichiarato di 250 milioni, praticamente non si ferma nemmeno davanti alla crisi, anzi: è forse proprio la recessione ad aiutare perché, si sa, gli italiani, e in questo caso molti stranieri – dal Giappone, 11 punti di vendita, agli Usa dove Eataly è presente con i propri templi della gastronomia – non rinunciano, almeno di quando in quando, ai piaceri della tavola.

Una festa, insomma e si vorrebbe glissare su quanto è successo nei giorni scorsi, fare finta di nulla, finire tutto con un paio di specialità: indicatissimi tarallucci e vino. Peccato che il caso sia veramente kafkiano.

I fatti. Eataly si è candidato come “mostra mercato fieristica permanente” e dunque non soggetto ad autorizzazioni particolari e rispondente alla sola Regione. La cosa ha scatenato la reazione del Comune e tutto il meccanismo sembrava impantanato. Poi ieri, in serata, è arrivato il benestare della Regione stessa, che ha riconosciuto lo status di “mostra mercato”, ma solo per 6 mesi, diversamente dagli 11 richiesti. Il Comune dal canto suo ha concesso l’agibilità.

Sulle pagine di “Bari Today”, che ricostruisce impeccabilmente i fatti, si trovano i vari punti di vista "Siamo stati un po' lunghi – dice Farinetti - abbiamo finito tardi con i lavori. Le istituzioni avevano ragione a essere incazzate (sic) con noi, ma non eravamo in malafede. Eravamo presi da mille impegni, ma siamo rimasti sempre nella legalità assoluta. Le istituzioni ci sono state vicine nella velocità".

Il Sindaco di Bari, Michele Emiliano (Pd), è d'accordo con Farinetti: "Credo abbiamo rilasciato il certificato di agibilità più veloce nella storia, questo pomeriggio”.

Chiude con un generoso “embrasson nous”, sempre secondo quanto riporta il giornale locale, il presidente della Regione, Nichi Vendola, che è anche presidente di Sel: "Eataly nella Fiera del Levante è il primo passo verso un mondo nuovo. La vecchia cittadella della Fiera appartiene a un mondo in bianco e nero che non esiste più. E invece noi abbiamo bisogno di trasformare la cittadella in un luogo della qualità, della cultura, dell'innovazione, del buon gusto. E poi nei nuovi padiglioni fare le attività fieristiche ordinarie e straordinarie. Con Eataly - ha proseguito - Bari si candida a diventare una capitale culturale nell'enogastronomia nel Mediterraneo".