di Luca Salomone

Arriva, come ogni anno, l’aggiornamento del paniere Istat per la rilevazione dei prezzi. Nel 2024, premette l’Istituto, la novità più rilevante è di carattere metodologico e riguarda l’impiego della banca dati di Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) per quanto concerne la polizza auto.

Ci sono poi le entrate ed uscite, che rispecchiano i cambiamenti degli stili di vita e di acquisto. “L’aggiornamento dei beni e servizi compresi nel paniere – chiarisce l’Istituto - tiene conto sia delle novità, nelle abitudini di spesa delle famiglie, sia dell’evoluzione di norme e classificazioni e, in alcuni casi, arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati”.

Compaiono, nel 2024, alcune spese con andamenti, o diffusione in aumento: i corsi di carattere sportivo, o ricreativo (di tennis o padel, di acquagym, di calcio e calcetto), gli apparecchi per deumidificazione e purificazione dell’aria, i pasti ‘all you can eat’, gli scaldaletto elettrici, le lampadine smart – quelle che si possono comandare da remoto -, le piastre per capelli, i rasoi elettrici, le mele Kanzi e l’uva Vittoria.

Al contrario escono beni che, tutto sommato, non sono più 'trendy': regola barba e taglia capelli elettrici, e-book reader, dispositivi di tracking delle funzioni vitali.

Più in dettaglio nel paniere 2024, utilizzato per il calcolo degli indici Nic (per l’intera collettività nazionale) e Foi (per le famiglie di operai e impiegati), compare un numero maggiore di item (+30): 1.915 prodotti elementari (1.885 nel 2023), raggruppati in 1.045 prodotti, a loro volta raccolti in 425 aggregati. Per il conteggio dell’indice Ipca (armonizzato a livello europeo) la rilevazione comprende ora 1.936 prodotti elementari (1.906 nel 2023), raccolti in 1.064 prodotti e 429 aggregati.

Con riferimento all’indice Nic aumenta il peso delle divisioni ‘servizi ricettivi e di ristorazione’ (+1,1 punti percentuali), trasporti (+0,6) e altri beni e servizi (+0,4). Invece si riduce quello di mobili, articoli e servizi per la casa (-0,8), abitazione, acqua, elettricità e combustibili, abbigliamento e calzature (-0,5 per entrambi).

Infine, per tenere conto delle dinamiche dei prezzi dei prodotti energetici delle famiglie, in transizione dal mercato tutelato al mercato libero, l’Istat ha adeguato la modalità di calcolo dell’indice dei beni energetici.