Termina a mezzanotte il limite di velocità antismog sulle tangenziali di Milano e su alcune delle arterie a più alto scorrimento della Provincia, come DM aveva annunciato qualche settimana fa. Il limite per auto e furgoni torna a 90 km/h dai 70 ai quali era stato temporaneamente abbassato sollevando non poche polemiche per il lasso di tempo molto breve per il quale è rimasto in vigore, a partire dal 21 febbraio, e per le spese che ha comportato.

L’operazione, durata solo tre settimane, è costata 80mila euro, 60 mila dei quali spesi dalla concessionaria Milano-Serravalle per 150 cartelli, e 20mila dalla Provincia di Milano. Non molte le multe inflitte, circa 500, nonostante fosse chiaro a chiunque circolasse sulle tangenziali nei giorni scorsi che a superare i limiti fosse una valanga di utenti. A fotografare i trasgressori sono stati alcuni autovelox mobili sulle tangenziali, mentre non risultano verbali effettuati sulle provinciali sottoposte al limite.

Intanto si ridiscute il sistema Ecopass, rivelatosi inefficace nella sua applicazione. Il gruppo degli “esperti” messi al lavoro dal Comune ha nel frattempo vietato il carico e scarico all’interno della cerchia dei Bastioni ai veicoli fino alla categoria Euro3 compresa. Tra le ipotesi allo studio per circolare nella Zona a traffico limitato vi è un pedaggio teso a colpire tutti i veicoli tranne quelli ibridi, elettrici, a gpl o metano, con una tariffa differenziata solo per i mezzi privati e i commerciali.

A rimettere in discussione molte certezze è ora anche uno studio svizzero, condotto a Zurigo, secondo il quale il 40% delle polveri da traffico in città è dovuto a quelle create dallo sfregamento delle gomme e dal consumo delle pastiglie dei freni.