“Per fortuna in Italia abbiamo dei contrappesi che impediscono il consolidamento di provvedimenti privi di trasparenza, che impongono tariffari minimi in contrasto con qualsiasi norma europea e nazionale”: questo il commento del Presidente di Assologistica Carlo Mearelli sul parere dell’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza inviato il 5 marzo scorso al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e che secondo la valutazione di Mearelli contesta i costi minimi determinati dall’Osservatorio istituito per il monitoraggio del settore.
 
“Ora attendiamo con fiducia che anche il Tar del Lazio si pronunci su questa questione che mette fuori mercato la logistica nazionale e che il ministero recepisca i contenuti del parere”, insiste il presidente dell’Associazione che fa capo alla Confindustria, che a sua volta ha ripetutamente sollevato obiezioni sul concetto di “costi minimi” per la sicurezza interpretandoli come una tariffa mascherata che surrettiziamente riesumava le abolite “tariffe a forcella”.

Chi invece appoggia il concetto dei costi minimi per la sicurezza (a partire dalle associazioni degli autotrasportatori protagonisti del recente fermo della categoria che ha paralizzato l’Italia) sostiene che l’eccessiva liberalizzazione del trasporto su gomma ha esasperato la concorrenza comprimendo troppo le tariffe. Tanto da costringere alcune imprese di autotrasporto a risparmiare sulla manutenzione dei mezzi rischiando così di provocare gravi incidenti stradali.

Proprio la consapevolezza circa l’esiguità dei ricavi nella distribuzione delle merci ha spinto molte imprese della Gdo ad aderire ai servizi offerti dalle piattaforme informatiche per la prenotazione degli slot di carico e scarico, in maniera tale da ridurre i tempi d’attesa dei camion ai Cedi, il cui costo insensato diventava spesso materia del contendere tra fornitori, autotrasportatori e insegne.