di Luca Salomone

Il retail riesce sempre a stupire e a rinnovarsi. E così, in gennaio, due soci Despar di primo piano, entrambi operativi al Sud, Ergon e Maiora, hanno costituito la joint venture Ardita (che in realtà si scrive ARDita), con l’obiettivo di espandere il canale discount.

Le due aziende fondatrici hanno vissuto insieme i vari cambiamenti del contesto distributivo e sono accomunate dall’attenzione per il proprio territorio, dalla valorizzazione del patrimonio umano, dalla ricerca dell’efficienza, dal rispetto verso propri clienti.

Maiora, gruppo da 900 milioni di fatturato 2021, mette sul piatto, oltre alla propria esperienza, una rete di oltre 500 Pdv in Puglia, Molise, Basilicata, Campania, Calabria, Abruzzo e Lazio.

Ergon (circa 550 milioni di giro d’affari) ha al suo attivo oltre 380 punti vendita – nella nativa Sicilia e poi in Calabria, Basilicata e Puglia - di cui 220 discount e, dal canto suo, ha lavorato con forza sull’insegna Ard discount, ridefinendola e potenziandola grazie a una gestione diretta e rinnovando il management.

A parlarci dei futuri obiettivi della società mista è Marco Sgarioto, Ad di Ergon consortile e della stessa Ardita.

Ergon è già molto presente in Sicilia con Ard discount. Come si integrerà questa rete con la newco Ardita?

In realtà non si tratterà di integrarsi nello stesso territorio bensì di essere presenti, in diverse regioni, con lo stesso marchio (Ard) ma ad opera di due entità diverse Ergon e, appunto, Ardita. Detto altrimenti: l’insegna che aprirà i punti vendita sarà Ard discount, così come i prodotti saranno i 33 marchi di proprietà esclusiva di Ard e l’assortimento dunque, nel suo complesso, sarà quello di Ard discount. Grazie ad Ardita, insomma, nasceranno tanti Ard in comuni, province, regioni in cui attualmente l’insegna non è presente.

Quale sarà l’apporto di Maiora?

Maiora apporta la profonda conoscenza del territorio e le relazioni costruite grazie a più di 500 punti vendita distribuiti nelle varie regioni.

Perché non lanciare una nuova insegna?

Perché Ard discount ha trovato un suo posizionamento ottimale, coniugando il prezzo con la forte attenzione verso i freschi e le specialità del territorio e questa sarà anche l’impostazione di Ardita, che userà il know how acquisito da Ergon, per applicare e ampliare, come le dicevo, il format Ard al 100 per cento.

A partire dalla nuova società come evolverà la rete e quali saranno, per Ardita, le proporzioni tra affiliazione e proprietà?

Ergon e Maiora hanno già assegnato ad Ardita gli obiettivi del 2023, prevedendo la realizzazione sia di punti vendita diretti, sia in franchising. In quale misura esatta - diretti o affiliati - ci sembra prematuro affermarlo. L’optimum sarebbe una ripartizione paritaria, del 50 e 50, ma saranno i fatti a confermare o smentire.

Qual è il panorama del discount nel Mezzogiorno?

Certo anche il nostro Sud non è povero di discount. Basta guardare i dati Nielsen… Ciò che manca a mio avviso è un format semplice e duttile in funzione degli spazi esistenti e della possibilità di essere una risorsa per la comunità.

Ogni discounter ha una proporzione molto alta di private label. Per Ardita quale sarà l’atteggiamento di fondo verso i marchi industriali?

L’idea di Ard è di continuare a crescere nella Pl sia in termini numerici che qualitativi e di performance, con una ridotta presenza di Idm al proprio interno, volta a completare l’offerta: penso a 400/450 referenze.

Dalla Sicilia pensate di allargare la rete ad altre regioni?

Lo sviluppo è fondamentale per la nostra insegna e passa attraverso la presenza in altre regioni. In quali? Tempo al tempo…

In questi anni il discount è stato il canale più dinamico a livello nazionale, per tanti motivi, in primis il bisogno di un equo rapporto fra qualità e prezzo. Non ritiene che si vada pericolosamente verso la saturazione?

Da qualche anno temiamo una stasi, ma non si è verificata. Le preferenze dei clienti e la forte domanda di convenienza continuano a convergere verso il discount.

Per Ard discount avete scelto una comunicazione decisamente di impatto. Ricordo, per esempio, Nino Frassica come vostro testimonial. Anche con Ardita pensa che verrà seguita una strategia tanto forte e, mi lasci dire, in fondo eccezionale per un discounter?

Ardita non è un’insegna bensì una società, che si occupa di sviluppare il marchio Ard. E dunque sarà Ard a declamare, in maniera forte e univoca, le attività di comunicazione.

(Nella galleria fotografica il nuovo punto vendita di Bari)

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