Le difficoltà della nostra economia, il rallentamento dei consumi e la crisi, ancora più accentuata nel settore dei beni durevoli e dell’arredamento, hanno decretato un nuovo passaggio di proprietà in mani estere di uno dei grandi classici del made in Italy. Questa volta a cambiare proprietario è Berloni, storico produttore marchigiano delle famose cucine.

Il gruppo di Taiwan, Hcg, ne rileverà il 50%, dimostrando tutta la forza dei mercati in via di sviluppo, i cui capitali scattano in soccorso dello stile e del design italiano, uno stile che rimarrà comunque tutto tricolore, visto che la ricerca e sviluppo resteranno concentrati a Pesaro, dove il marchio è nato negli anni Sessanta.

Commuove e spiega tutto la dichiarazione che Marcello Berloni ha rilasciato ai giornalisti e a Confindustria: «Ora mi interessa che il marchio continui a vivere e a operare a Pesaro. Se vorranno io rimarrò presidente onorario della società, ma si sappia che per salvare l'azienda ho messo sul piatto tutto quello che avevo, comprese le mie case. Come uomo e come imprenditore ho la coscienza a posto». Purtroppo i suoi sforzi non sono bastati a superare una montagna di 80 milioni di debiti. E così gruppo si trova ormai agli sgoccioli, tanto da essere passato in regime di concordato preventivo.

Hcg, fondata nel 1931 da Hocheng Chiu come manifattura di prodotti ceramici, con un capitale sociale puramente simbolico (12 dollari e mezzo), è oggi soprattutto un produttore di arredo bagno, che fattura l’equivalente di 250 milioni di euro, quotata alla Borsa di Taipei e con partecipazioni in varie aziende edili. Il gruppo è da anni fornitore del marchio pesarese, anche se estende i propri interessi ai prodotti per cucina e, addirittura, alle forniture militari.

Il progetto dei taiwanesi non è certo ostile, ma al contrario prevede una riorganizzazione e un rilancio di Berloni, che ripartirà con appena 100 dipendenti (erano 350), e un giro di affari iniziale di 8,5 milioni, che però dovrebbero salire a 60 nel giro di soli 4 anni, come ha spiegato Giovanni Gioli, presidente e ad del nuovo Berloni Group.

Dopo l’operazione le quote saranno suddivise tra la famiglia Berloni, che conserva il 6%, la merchant bank privata Intermedia Holding (44%) e, appunto, Hcg (50%).