Gli spazi possono essere chiamati “parafarmacie” e ai medicinali deve essere riservata un’area specifica, anche solo uno scaffale o parte di esso. Va garantita la possibilità di self-service e per tutto l’orario di apertura è indispensabile la presenza di un farmacista. Devono essere rispettate le norme su pubblicità, conservazione e contraffazione dei medicinali, l’obbligo di comunicazione di inizio vendita e di tracciabilità delle confezioni farmaceutiche.
L’obbligo di indossare il camice bianco, pareti o vetrate che separano il corner dal resto del punto vendita, l’assistenza diretta dei clienti da parte di un farmacista, la predisposizione di un fax per gli avvisi urgenti quali ritiro o sequestro dei farmaci. Queste le norme che in Lombardia vanno ad affiancare le indicazioni ministeriali.
Vincoli simili anche per l’Umbria, che però ha stabilito l’obbligo di camici colorati per i farmacisti. La Toscana, infine, punta soprattutto sull’attività di vigilanza, affidando all’Asl il controllo sui corner della salute e sollecitando i farmacisti a svolgere una stretta sorveglianza.