“Sono contrario all’uso dei trucioli per i vini a denominazione, ed è necessario che per le altre tipologie di vini il loro uso debba essere dichiarato in etichetta, nel rispetto dei consumatori”. Queste, in sintesi, le parole pronunciate dal ministro per le Politiche Agricole Paolo De Castro in un’intervista apparsa sull’ultimo numero de “L’Informatore Agrario”. La posizione espressa dal Ministro giunge opportuna assieme all’approvazione da parte della Camera dei Deputati della mozione presentata dall’On. Ermete Realacci (Ulivo), e firmata in modo trasversale da esponenti dei vari schieramenti politici per fermare la tanto contestata direttiva Ue che ammette l’uso di trucioli di legno per l’invecchiamento “artificiale” dei vini italiani ed europei al posto del consueto passaggio in legno. Il Parlamento chiede al Governo l’impegno a intervenire presso tutte le sedi comunitarie affinché vengano privilegiate la qualità e le tipicità del vino italiano e tutelato il lavoro dei produttori vinicoli, nonché salvaguardati i consumatori, scongiurando l’introduzione di sistemi produttivi che abbiano come obiettivo il livellamento dei gusti verso il basso. Inoltre si richiede la definizione, con una apposita normativa nazionale, di regole e restrizioni nell’uso della pratica dell’invecchiamento artificiale, in relazione alle varie categorie vinicole, assicurando il diritto dei consumatori a non essere ingannati attraverso l’adozione di chiare modalità di etichettatura; a precisare l’esclusione della pratica enologica dei trucioli di legno per i vini classificati Doc, Docg e Igt. E’ necessario, infatti, estendere anche ai vini Igt il divieto di uso dei trucioli, in quanto anche questi vini, seppur fuori dai disciplinari di produzione delle Doc e delle Docg, rappresentano un’espressione territoriale e ne sono, secondo la legge 164/92 il primo passaggio.