di Emanuele Scarci

Effetto controcifra a maggio, ma con dati di vendita nella distribuzione moderna più pesanti nelle aree Nielsen 1 e 2, accettabili nella 4. Nel complesso a maggio (dal 3 al 23) il dato nazionale dei fatturati, a parità di negozi, segna un pesante -4,1% con addirittura un -5,8% nella area 1. Nei primi 5 mesi dell’anno (4 gennaio-23 maggio) le vendite nella distribuzione moderna conservano, nel complesso, un segno positivo, +0,35%, ma le aree 1 e 3 subiscono un pesante -1,4%.

Per Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Decò Italia, “è finita la pacchia. Prepariamoci a restituire fatturato”. Di parere diverso Giorgio Santambrogio, ceo di VéGé, secondo cui “chi legge i dati settimanali sbaglia. L’anno scorso ci furono crescite incredibili e quest’anno siamo ancora a +0,35% (VèGè +8,8%). Ovvio che c’è il rimbalzo, ma niente vittimismo”.

Da ricordare che nel 2020 a causa della pandemia e dello stop ai consumi fuori casa, la distribuzione moderna ha registrato un balzo delle vendite del +5%, di cui l’11% generato dall’e.commerce.

Il rimbalzo del fuori casa

Come si chiuderà il 2021? Le previsioni indicano una contrazione delle vendite dell’1,6%, con effetti negativi più marcati per i canali, iper, super e libero servizio; dati positivi invece per discount, drugstore e e.commerce. Il commercio elettronico dovrebbe accelerare del +61% dopo il +134% del 2020. E forse arrivare al 3% del dato globale vendite.

Tuttavia le variabili in campo sono talmente numerose da rendere incerto l’esito finale del 2021, compresa la recente riapertura dei centri commerciali e la possibilità che, grazie al vaccino, non si debba più richiudere. Ma dall’altra il riavvio dei consumi fuori casa e la prospettiva di un’estate a pieni giri tenderanno a riequilibrare la situazione.