di Emanuele Scarci

Conad sempre più leader della distribuzione italiana grazie alla sua formula imprenditoriale e all’integrazione progressiva della rete ex Auchan Italia. Nel 2021 Conad ha realizzato un fatturato aggregato di 16,9 miliardi di euro, in crescita del 3% a parità di rete e del 6% a rete corrente.

Nel dettaglio, l’azienda dichiara che è cresciuta oltre la media del mercato, anche grazie alla ripartenza delle grandi superfici Spazio Conad (+11% a parità di rete) e agli investimenti sulla rete di 1,8 miliardi nel triennio 2021-2023. Conad, con 3.908 pdv, è leader delle vendite (15,6%) davanti a Selex (14,5%), Coop Italia (12,3%), Esselunga (8,3%) e VéGé (7,1%), in particolare nelle aree 3 e 4. Nettamente nei canali Super (23,5%) e Libero servizio (16,9%). Rilevante il peso del marchio: 4,8 miliardi, +5,8% in un mercato che mediamente arretra. Si stima che il 30% della Mdd italiana sia Conad. Quest’anno la Margherita ha investito in comunicazione 44 milioni contro i 42,5 del 2020.

Durante la conferenza stampa sui dati preconsuntivi di Conad, sono stati annunciati la rivisitazione dei punti vendita, in particolare di prossimità e grandi spazi, e un piano per la digitalizzazione che farà da ponte tra i consumatori e i servizi grazie a una app a inizio 2022. Con la piattaforma Hey Conad, il consumatore potrà fare la spesa, ma anche prenotare visite mediche e organizzare le vacanze.

Sull’inflazione indotta dal boom delle materie prime e dei servizi, il ceo Francesco Pugliese si è detto preoccupato: “Nel secondo semestre potrebbe andare oltre il 5%. Se recepissimo tutti gli aumenti richiesti dai fornitori, cadrebbe la domanda e piangeremmo tutti”.

Prezzi: il caso Esselunga

Come si conciliano gli aumenti di energia e materie prime con la campagna di Esselunga di ridurre i prezzi del 4-6% di un paniere di 1.500 prodotti? Conad ritoccherà i prezzi o seguirà Esselunga? “Ben venga quest’iniziativa di Esselunga – ha detto Pugliese -. Ma forse loro vendevano a caro prezzo prima di decidere questi tagli. Questa campagna ha il sapore di un’operazione di marketing. Noi siamo già competitivi con i nostri prodotti Bassi e Fissi e lo conferma anche il recente sorpasso di Esselunga in Toscana: siamo diventati il secondo player senza aver fatto alcuna acquisizione”. E comunque sull’efficacia dell’operazione Esselunga, Pugliese ha manifestato alcune perplessità: “Il consumatore non riesce a confrontare i prezzi: 9 su 10 non ricordano quello del singolo prodotto, ma la spesa complessiva. Inoltre solo il 10% degli assortimenti è confrontabile. Il 90% no”.

Confcommercio attraente

Sulla recente adesione di Conad a Confcommercio, Pugliese ha rimarcato che “non c’è nulla di sorprendente: già oggi l’80% dei soci applica il contratto Confcommercio. Inoltre non abbiamo chiesto nulla, ma ci hanno offerto. Per esempio, la delega alla fiscalità e alla finanza d’impresa”.

Il top manager dei dettaglianti ha poi auspicato che altri retailer aderiscano a Confcommercio. “Nel nostro settore ci sono troppe associazioni e sigle mentre Confcommercio è l’unica che ha peso - ha sottolineato -. Ci sono stati vari tentativi di creare un fronte comune della distribuzione ma senza successo. La stessa Associazione distribuzione moderna era nata con questa finalità e, nel corso del mio secondo mandato, mi dimisi quando capii che non era possibile realizzarla”.

Rebus Auchan

A margine della conferenza stampa, Pugliese ha fatto il punto sugli esuberi ex Auchan in Cig. La scorsa estate la controllata Margherita Distribuzione aveva cessato l’attività commerciale chiedendo al ministero del Lavoro la Cigs per cessazione di attività per 535 addetti fra sede e rete, personale escluso dai trasferimenti dei rami d’azienda. Per 400 di questi ci sarebbe una ricollocazione. Quindi “sono meno di cento quelli per i quali non abbiamo una soluzione, ma ci sono ancora spazi commerciali da affittare” ha spiegato il top manager.

Infine, sullo scottante tema delle perdite maturate nel corso del processo d’integrazione e cessione parziale di rete e sede di Auchan Italia, Pugliese aveva dichiarato a più riprese che, nel corso del processo, si perdevano 1,1 milioni al giorno. Fino ad accumulare 700 milioni, hanno ricordato i giornalisti. Quale la situazione a dicembre 2021? “Questi sono dati che non ho mai dichiarato e sono totalmente falsi – ha risposto Pugliese –. Non intendo aggiungere altro”.