di Claudia Scorza

Generale Conserve, presente nel comparto ittico di fascia alta con il marchio premium Asdomar, è oggi la seconda azienda del mercato italiano tra i produttori di conserve ittiche e prima per produzione di tonno da intero. La capacità di fare business assicurando la continuità delle specie e dell’habitat, rispettando e preservando l’ecosistema marino, è una peculiarità dell’azienda, che punta sempre di più su una pesca 100% sostenibile. Ne abbiamo parlato con Simona Mesciulam, direttrice marketing di Generale Conserve.

Cosa significa essere sostenibili nel comparto delle conserve ittiche?
Il tonno in scatola è un prodotto semplice, ma la più importante materia prima che lo compone è davvero preziosa. Le specie prevalentemente utilizzate dall’industria mondiale sono il tonno a pinne gialle e il tonnetto striato, entrambe selvagge e non riproducibili in allevamento. In particolar modo, il tonno a pinne gialle è una specie che sempre più, negli anni, è stata oggetto di sforzi di pesca crescenti, non sempre monitorati e regolati in modo corretto, soprattutto nei decenni passati. Un approccio sostenibile al business si deve quindi tradurre in un impegno concreto nell’adeguata gestione della risorsa ittica, per garantire il futuro della produzione.

Il vostro è un percorso volto allo sviluppo di una catena del valore sostenibile. Come si traduce concretamente questo impegno?
Innanzitutto, nell’approvvigionamento delle materie prime: tutte le materie prime utilizzate in tema di sostenibilità della pesca sono certificate Friend of the Sea e rispettano criteri molto selettivi. Inoltre, gli investimenti si concentrano anche nella tutela delle artigianalità locali e dei lavoratori. Mantenere, infatti, le fasi della produzione del tonno a pinne gialle in Italia e dello sgombro e del tonnetto striato in Portogallo contribuisce a sostenere il territorio e l’indotto a livello locale.

Come siete riusciti ad azzerare gli scarti di lavorazione?
L’efficienza del nostro processo produttivo ottimizza l’utilizzo della materia prima e un impianto per la produzione di farine di pesce destinate alla zootecnia consente a Generale Conserve di produrre tonno senza scarti di lavorazione, “Tonno Zero Spreco”. Il 100% degli scarti viene, infatti, utilizzato per la produzione di mangimi per la zootecnia, creando un importante valore di economia circolare.

L’artigianalità è un tratto distintivo di Asdomar. Come riuscite a garantire questo aspetto?
La produzione del tonno in scatola può sembrare banale, ma non è così: la ricetta per ottenere un determinato tipo di prodotto nasconde una vera e propria arte culinaria. La componente di manodopera resta essenziale e la scelta di localizzare le produzioni di tonno a pinne gialle in Italia e di sgombro, salmone e tonnetto striato in Portogallo testimoniano la volontà di radicare il processo produttivo nella tradizione e nell’esperienza. Non mancano, poi, gli investimenti dedicati a tecnologie e infrastrutture, in particolare nello stabilimento di Olbia, dove si prevede di continuare a concentrare le risorse sul completamento dell'intenso programma di investimenti attuato negli ultimi anni.

Promuovete attività di sensibilizzazione sul tema della pesca sostenibile e della salvaguardia dei mari?
La comunicazione di Asdomar punta sempre a valorizzare e rafforzare i valori del marchio, che sono, principalmente, sostenibilità e artigianalità. Anche le campagne tv, radio e social raccontano la sostenibilità della pesca, la lavorazione artigianale italiana e il gusto inconfondibile del prodotto.