Dash si è aggiudicato il titolo di Best Product Brand e il suo impegno sul fronte della sostenibilità è stato riconosciuto con l’ingresso del marchio nella speciale classifica di Best Brand Italia 2021. Alessandro Castronovo, Senior director della divisione cura del bucato e della casa di P&G per l’Italia, spiega cosa rappresenta questo traguardo per l’azienda e anticipa gli obiettivi green nel breve termine.

Dash ha conquistato la classifica dei Best Brand Italia 2021, conquistando il titolo di Best Product Brand ed entrando nella top ten dei Best sustainability brands: cosa rappresenta questo riconoscimento per l’azienda?

Questo riconoscimento è motivo di grande orgoglio per P&G Italia ed è un incoraggiamento a continuare sulla strada dell’innovazione sostenibile, al fine di offrire prodotti efficaci, ma con un ridotto impatto sull’ambiente. Abbiamo instaurato un rapporto di fiducia duratura con i consumatori, attraverso la realizzazione di nuove formulazioni, formati e linguaggi che ci hanno consentito di rispondere alle mutate esigenze dei nostri consumatori in merito alla cura del bucato. Dal 1965, anno del lancio di Dash in Italia, la storia del brand è stata caratterizzata dalla proposta di prodotti innovativi (come le confezioni rettangolari e Dash Liquido), fino al lancio delle Dash Ecodosi e delle Dash PODS 3in1, il primo detersivo liquido monodose che offre 3 azioni in uno. Il prodotto, poi, è stato ulteriormente migliorato nel 2019 (Dash Pods Allin1), un successo anche grazie a un testimonial d’eccezione, Francesco Totti, nella campagna “Io POD, e tu?”

Il brand si è anche distinto per le iniziative in ambito sociale. Ce ne può parlare?

Da 60 anni, Dash è entrato a far parte della vita di milioni di famiglie, diventando un prodotto iconico, oltre che un fedele alleato nella cura del bucato. Il brand ha introdotto in Italia il concetto di “Purpose marketing”, coinvolgendo il consumatore nella realizzazione di numerose iniziative, come il progetto “Dash Missione Bontà” che ha permesso di aiutare intere comunità in difficoltà. Nel corso della pandemia, inoltre, sempre con il supporto di Francesco Totti, Dash ha lanciato una raccolta fondi a favore dell’Ospedale Spallanzani di Roma, finalizzata alla realizzazione di nuove camere di terapia intensiva: l’iniziativa ha permesso di donare 15 apparecchi per il monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti e una serie di strumentazioni e materiali di prima necessità per la rianimazione e la terapia intensiva dei pazienti Covid.

Quali sono gli obiettivi per il futuro sul fronte della sostenibilità?

Insieme con gli altri brand P&G, Dash contribuisce al raggiungimento degli obiettivi “Ambition 2030”, il programma ambientale globale che prevede azioni volte a ridurre l’impronta ambientale di P&G e a tutelare il pianeta. A tal proposito lavoriamo su più fronti: packaging, formulazioni ed educazione sul consumo responsabile. Dash utilizza materiale riciclato post-consumo (Pcr) e, ad oggi, le confezioni di Dash Liquido contengono fino al 50% di Pcr, mentre è in atto la riduzione dell’impiego di plastica negli imballaggi fino a 1350 tonnellate l’anno. L’obiettivo è quello di raggiungere la riciclabilità totale dei packaging entro il 2022. P&G, ancora, lavora sul fronte dell’analisi di tutto il ciclo di vita del prodotto (Life Cycle Assessment - LCA): dagli studi, emerge che il 60% dell’impatto di un prodotto per il bucato in lavatrice si verifica in fase di “utilizzo”, ossia con il riscaldamento dell’acqua di lavaggio. Per questo progettiamo detersivi capaci di lavare in profondità anche a 20° (come le Dash Allin1, disponibili anche in formato “bag” e prodotte utilizzando il 100% di elettricità da fonti rinnovabili). Desideriamo che i nostri consumatori siano messi in condizione di operare scelte consapevoli, per questo P&G ha promosso il “Category Management Sostenible” (CMS), in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna, la SDA Bocconi, il Wwf e l’European Institute for Innovation and Sustainability (EIIS): si tratta di un nuovo approccio che integra l’analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA) nel Category Management tradizionale e che ha l’obiettivo di portare l’attenzione all’ambiente direttamente sugli scaffali dei punti vendita, coinvolgendo aziende e distributori, educando i consumatori, e creando così un sistema che premi le soluzioni realmente sostenibili.