Per quasi mezzo secolo hanno percorso centinaia di migliaia di chilometri fianco a fianco: adesso le loro strade si uniscono per dare vita alla principale realtà cooperativa della logistica alimentare. È il risultato della fusione fra Cooperativa trasporti alimentari (Cta) e Cooperativa trasporto latte (Ctl), che segna la partenza di Good Truck, primo attore della cooperazione specializzato nella logistica: sessanta milioni di euro di fatturato, 500 persone che mettono in movimento ogni giorno oltre 370 camion di ultima generazione.

Il matrimonio fra le due coop emiliane, operativa formalmente dal primo maggio, è l’ultimo capitolo di una storia sociale e umana lunga quasi cinquant’anni : Cta nasce nel 1972 e Ctl due anni dopo.

Si tratta di due attori già uniti, da oltre vent’anni, dalla partecipazione in Unilog Group Spa, azienda di logistica specializzata nel food (fresco-secco) che da ora sarà controllata da Good Truck e che da sola vale 58 milioni di euro e dà lavoro a 180 persone.

A livello dirigenziale, ricoprirà il ruolo di presidente Mirco Zanantoni (già presidente di Cta), mentre sua vice sarà Monica Venturini (già presidente di Ctl).

“Le sinergie garantiranno – spiegano i due top manager - la tenuta dell’occupazione e la tutela del lavoro etico e di qualità e di questo siamo particolarmente orgogliosi, considerando l’emergenza sanitaria e sociale che stiamo vivendo a causa della pandemia. La cooperazione è un valore fondante, che intendiamo difendere. Il nostro obiettivo è incrementare ulteriormente i ricavi e, per questo, abbiamo previsto un immediato investimento finalizzato all’ampliamento dei magazzini. Tutto ciò avrà positive ricadute occupazionali”.

I numeri del nuovo brand Good Truck colpiscono: 197 trattori, 244 semirimorchi, 153 motrici, 12 motrici cisterna, 21.000 bancali spostati ogni giorno, 150.000 chilometri percorsi al giorno grazie a 220.000 viaggi annui.

Good Truck avrà la propria sede ad Anzola dell’Emilia, in provincia di Bologna, e sette magazzini distaccati tra l’Emilia-Romagna, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia. In tutto 20.000 mq dedicati al secco (a temperatura ambiente) e 11.000 dedicati al fresco (da 0 a 4 gradi).