Mgm Mondodelvino, uno dei maggiori operatori non cooperativi della nostra enologia, controllato dal private equity Clessidra, cresce ancora grazie a un contratto di sviluppo approvato dal Mise.

L’azienda, con sede legale a Forlì, attiva nella produzione, imbottigliamento e vendita di vini e spumanti, punta infatti ad ampliare e ammodernare gli stabilimenti produttivi di Priocca (Cuneo) e di Acqui Terme (Alessandria) grazie a un investimento industriale di 23,4 milioni di euro.

Il dicastero interviene con un contributo a fondo perduto di 8,8 milioni che permetterà di creare almeno 21 nuovi posti di lavoro entro il 2025.

Mondodelvino, attivo in 50 Paesi, ha cantine nelle principali regioni della viticoltura italiana, e uffici nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Russia, Corea del Sud e Cina.

Clessidra è entrata nella primavera del 2021, rilevando, dalla famiglia Martini - che peraltro è rimasta nella compagine azionaria conservando ruoli manageriali di rilievo - una quota di maggioranza tramite Clessidra Capital Partners 3.

Poco prima l’investitore italiano si era aggiudicato anche la veneziana Botter e oggi l’abbinata delle due aziende si situa al terzo posto in Italia.

«Nel 2021 – ricorda Mediobanca nella sua recente indagine annuale sul settore vinicolo - importanti operazioni di M&A hanno trasformato la classifica dei principali produttori nazionali. La leadership di vendite nel 2021 resta appannaggio di Cantine Riunite-Giv, con un fatturato di 635,2 milioni (+9,7% sul 2020). Al secondo posto Italian Wine Brands (423,6 milioni di euro), che sale di cinque posizioni dopo l’acquisizione di Enoitalia e della statunitense Enovation Brands. Completa il podio il Botter-Mondodelvino (Clessidra) in crescita del 19,3% sul 2020 a 415 milioni di euro».

Leggi anche: Il vino italiano cambia. L'indagine di Mediobanca