Un colpo di spugna sulle multe, da 680.000 euro totali, che le catene della Gdo avevano riportato a causa del presunto obbligo di reso del pane fresco invenduto a fine giornata, che sarebbe stato imposto ai fornitori e contestato dall’Agcm nel 2019.

Come riporta ‘Il Sole 24 Ore’ a cassare le sanzioni è stato il Tar del Lazio, con tre nuove sentenze che vanno a sommarsi alle 8 dell’estate 2020, allora a favore di varie cooperative Conad e di molte società Eurospin. In dettaglio; Conad del Tirreno, Nordiconad, Commercianti Indipendenti Associati, Conad Centronord, Conad Adriatico, Dettaglianti Alimentari Organizzati, Eurospin Italia, Spesa Intelligente, Eurospin Lazio, Eurospin Puglia ed Eurospin Tirrenica.

Ora sono stati accolti anche i ricorsi presentati da Esselunga, che peraltro aveva fatto presente di non avere fornitori di pane, visto che utilizza forni interni ai punti vendita, da 4 Coop - Consorzio Nord-Ovest, Coop Lombardia, Novacoop, Coop Liguria – e da gruppo Carrefour.

Secondo la giustizia amministrativa, riporta sempre il quotidiano economico, le sanzioni dell’Antitrust si fondano “su un quadro probatorio estremamente carente, basato essenzialmente su risposte di contenuto variegato e fornite da un numero limitato dei panificatori, ricorrendo a un’indagine di tipo presuntivo e non idonea a dimostrare l’esistenza di una deliberata strategia aziendale, volta all’imposizione ai fornitori dell’obbligo di ritiro del pane invenduto”.

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