Domori, di Gruppo Illy, e Galup, riportano in vita Streglio, società cioccolatiera fondata a Torino nel 1924 da Pietro Arturo Streglio, ex operaio dell’impresa dolciaria Talmone e fallita nel 2013.

Domori ha acquisito l’area occupata dal vecchio stabilimento Streglio di Torino, via Sestriere, con un’operazione che prevede un investimento, nei prossimi 24 mesi, di circa 10 milioni di euro, per un lotto di 36.000 metri quadrati di superficie.

Galup, invece, ha rilevato il marchio, con l’intento di rilanciarne i prodotti che lo hanno reso famoso, come gianduiotti, cremini, praline e gelatine di frutta.

Grazie alla collaborazione, nei panettoni e pandori, fra Galup e Domori, una parte della produzione a marchio Streglio continuerà a essere mantenuta nel nuovo stabilimento Domori che, secondo i piani, diventerà una vera e propria “cittadella del cioccolato” completamente immersa nel verde e, inizialmente, delle dimensioni di 12.000 mq.

Spiega Andrea Macchione, amministratore delegato di Domori: “Stiamo progettando un sito industriale bello, efficiente, moderno e che sappia raccontare il mondo del cioccolato in tutto il suo processo, a partire dalla serra con le piante di cacao, fino ai laboratori dedicati alla degustazione”.

Aggiunge Giuseppe Bernocco, presidente di Galup: “Galup e Domori sono due marchi che condividono un forte senso di appartenenza al territorio e i valori fondanti di un certo modo di fare impresa, basato su qualità, etica del lavoro, predisposizione al cambiamento. La nostra collaborazione esce rafforzata da questa operazione, destinata a riunire tre aziende simbolo della tradizione dolciaria piemontese e della sua innata capacità di creare impresa, lavoro e prodotti di qualità superiore”.