di Emanuele Scarci

Il gruppo EcorNaturaSì ha ridefinito il Piano strategico 2022/25 che tiene conto di un quadro competitivo difficile. Ora la parola è passata alle banche finanziatrici che tardano a dare luce verde. Il Piano strategico prevede un miglioramento della performance operativa, con ottimizzazione della rete retail e dei costi di struttura, l’equilibrio patrimoniale, l’efficientamento finanziario e la razionalizzazione dei flussi di cassa.
Il Piano strategico del retailer del biologico tiene conto dell’impatto della pandemia e della crescita costante della grande distribuzione, ma non del conflitto in Ucraina e dei maggiori costi delle materie prime e dei trasporti.
Intanto EcorNaturaSì ha lanciato un prestito obbligazionario da 10 milioni (4 mila obbligazioni da 2.500 euro ciascuna), con un interesse del 4,054% lordo da corrispondere annualmente in buoni spesa. La provvista è destinata al miglioramento della qualità del sistema agricolo biologico, la cui produzione è conferita alla stessa società. L’emittente, a causa delle perdite di esercizio e del debito accumulato, non è però certo di poter rimborsare il prestito alla scadenza.

Conti in sofferenza
Come emerge dal prospetto informativo approvato dalla Consob, nei primi 9 mesi del 2021 i ricavi di EcorNaturaSì sono stati di 344,9 milioni (+3,3%), l’Ebitda di 16,4 milioni e la perdita di 14,5 milioni (pesano gli avviamenti derivanti dalle acquisizioni).
Negli ultimi 3 esercizi la società ha cumulato una quarantina di milioni di perdite e la posizione finanziaria netta è negativa per 80 milioni. Il momento difficile è confermato dal ricorso alla cassa integrazione straordinaria per circa 400 addetti.

Il business del biologico in Italia è un affare lucroso che, nonostante il rallentamento degli ultimi anni, continua a crescere e vale circa 7,5 miliardi. Il business se lo contendono la grande distribuzione e i negozi specializzati che però hanno prezzi più elevati della Gdo. La distribuzione moderna è diventata il canale principale delle vendite di biologico con il 53% delle vendite mentre i negozi specializzati si fermano al 26%.

Big specializzato
Il brand NaturaSì è un big nella distribuzione all’ingrosso e al dettaglio di prodotti alimentari, per la cosmesi e la casa.
Il marchio di proprietà Ecor comprende oltre 400 prodotti bio, tra cui cereali, legumi, semi, frutta secca e prodotti freschi. Il gruppo veneziano gestisce un centro logistico a San Vendemiano (Tv) e un altro nell’Interporto di Bologna.
Inoltre l’insegna NaturaSì conta su una rete commerciale diretta di 142 pdv, 318 negozi indiretti in franchising, 47 pdv in partnership commerciale. All’estero opera con 41 pdv di proprietà in Polonia, Francia, Slovenia, Croazia e Spagna.
Azionista di controllo del gruppo EcorNaturaSì è Ulirosa con il 57,8% dei diritti di voto. Ulirosa fa capo alla Libera Fondazione Antroposofica Rudolf Steiner, il cui cda è composto da Gabriele Navilli, Claudio Fava e Fabio Brescacin.