di Emanuele Scarci

Si complica il matrimonio tra Fiera Milano e Fiere di Parma. La data dell’assemblea degli azionisti fissata inizialmente per il 27 gennaio è stata spostata al 21 febbraio. Da quel che si sa, i soci pubblici (Comune e Provincia con il 19,5% a testa di quote e Regione al 5%) hanno richiesto un parere legale all'avvocato Attilio Guarneri prima di siglare l’alleanza con Fiera Milano sul gioiello di famiglia cioè Cibus. Probabilmente vorranno siglare dei patti parasociali adeguati.
Convinti della bontà dell’operazione sono i soci privati della Fiera, a partire dall’azionista di riferimento Cariparma Crédit Agricole, detentore del 32% delle quote, e dagli industriali che premono per un ricompattamento di Cibus e Tuttofood.

Lo scorso 15 dicembre, il cda di Fiere di Parma ha dato luce verde all’operazione TuttoFood, consistente nell’aumento del capitale sociale di Fiere di Parma mediante l’emissione di nuove azioni riservate a Fiera Milano che conferirà il ramo d’azienda Tuttofood. La biennale milanese dedicata al food nel 2019 ha occupato 40 mila mq espositivi netti e 1.395 espositori. Ora l’operazione dovrà essere sottoposta all’assemblea dei soci con proposta di contestuale di modifica dello statuto sociale.

Una piattaforma per 2

In dettaglio, il progetto, elaborato dai ceo delle due fiere, prevede la creazione di una piattaforma fieristica integrata in cui però rimarranno due eventi distinti del food a cadenza alternata e con la soppressione dell’evento “light” Cibus Connect che quest’anno è in calendario il 29/30 marzo. Tuttofood l’8/11 maggio.
“Cibus Parma” sarà dedicato al made in Italy e “Tuttofood powered by Cibus” punterà a una platea espositiva internazionale in competizione con i big europei. Come del resto è sempre stato.
Dal punto di vista societario l’operazione prevede l’ingresso di Fiera Milano nel capitale di Fiere di Parma attraverso un aumento di capitale riservato del valore: forse di 5,7 milioni più 10,7 di sovrapprezzo. A sua volta, Milano si impegna a conferire a Parma la manifestazione Tuttofood (64 mila mq espositivi netti e 1.395 espositori nel 2019) in cambio “inizialmente” di una partecipazione di minoranza nel capitale di Fiere di Parma che, secondo alcuni, ammonterebbe al 20%. Se così fosse, il valore dell’azienda emiliana sarebbe intorno agli 80 milioni (al netto dei debiti) per il 100%, pari a 9 volte l’Ebitda del 2018/2019.

Il termine “inizialmente” riportato nel term-sheet pubblicato in ottobre da Fiera Milano, lascia intendere che, in una fase successiva, Milano ambisca a salire in maggioranza.