Innovazione e sostenibilità continuano a essere i filoni principali del futuro della gdo post Covid: due strade parallele, mai così unite e intrecciate come nel caso dei “green packaging”. Un settore in forte crescita che, come evidenziato da una recente ricerca pubblicata da Market Watch, aumenterà a livello globale di ben 154 miliardi di dollari entro il 2028 (+60%) raggiungendo un fatturato superiore a 413 miliardi: un Cagr, dunque, del 6% nei prossimi sette anni. L’attenzione al green è sempre più rilevante anche in Italia: da un’indagine dell’Osservatorio GS1 Italy è infatti emerso come la quota dei pack riciclabili al 100% sia aumentata dello 0,6% nel corso del 2020. Un boom economico reso possibile da ingenti investimenti in ricerca e innovazione mirati da parte di numerose aziende in tutto il mondo che stanno varando soluzioni alternative alla plastica. Ma quali sono i materiali eco-friendly più innovativi utilizzati per i packaging? Packaging World ne elenca alcuni: si passa dalle alghe marine, studiate in India dal National Institute of Ocean Technology, alla miscela prodotta con fibra di legno, nanoclay e lignina dell’Università Aalto di Espoo in Finlandia, dalla carta riciclata, usata per eliminare circa 66 tonnellate di plastica l’anno, agli imballaggi realizzati con il sottoprodotto dei semi di cacao fino al sacchetto per il pane che incorpora bucce d’avena derivanti dal processo di macinazione del frumento. La “rivoluzione verde” coinvolge anche le compresse di sapone vendute in confezioni “flow-wrap”, pensate per ridurre l’impatto ambientale attraverso il riutilizzo di contenitori ricaricabili, e la plastica riciclata raccolta nell’oceano che funge da elemento chiave nella creazione di spruzzatori igienizzanti.

Le innovazioni per un pianeta più pulito a partire dalla grande distribuzione non finiscono qui: addirittura il cemento, con l’aggiunta di sabbia e acqua, fornisce la miscela ideale per la produzione di barattoli sostenibili, mentre, allo stesso tempo, il Malay Mail parla dei funghi come equivalenti compostabili del cartone in grado di ridurre del 90% le emissioni di carbonio rispetto alla plastica e di raggiungere lo stadio di completa decomposizione in un arco temporale compreso tra 30 e 90 giorni. Ma non è tutto: un articolo di Nature racconta come, secondo gli scienziati dell’Università di Berkeley, basti aggiungere degli enzimi all’interno dei recipienti in plastica per smaltirli in un giorno e mezzo: si tratta di un processo che prevede l’attivazione degli enzimi stessi, incapsulati in molecole che si disgregano con il calore, nel momento in cui il recipiente ha terminato la sua utilità. In quel momento, basterà scaldare l’oggetto e gli enzimi provvederanno a consumare la plastica.

Ecco, infine, la lista dei 10 materiali più innovativi utilizzati per i “green packaging”: alghe marine; carta riciclata; confezioni “flow-wrap” per le pastiglie sanificanti; miscela di fibra di legno con nanoclay e lignina; plastica riciclata legata all’oceano; sottoprodotto dei semi di cacao; cemento; funghi; bucce di avena; plastica con enzimi incapsulati.