di Emanuele Scarci

Carrefour mira a diventare il primo franchisor italiano, esclude tagli ulteriori al perimetro degli ipermercati, ma non elimina la possibilità di procedere a chiusure o cessioni nel resto della rete di vendita: questa la sintesi dell’ultimo meeting tra il neo amministratore delegato di Carrefour Italia, Christophe Rabatel, e i sindacati.

Secondo questi ultimi il top manager francese ha declinato un “qualificato piano di rilancio 2021” in continuità con il piano industriale 2019-2022. Il tema più rilevante ha riguardato le politiche commerciali e quelle di ristrutturazione e sviluppo, tese al recupero di fatturati e produttività, alla riduzione di superfici e ipermercati e mirate allo sviluppo prevalentemente in franchising del resto della rete di vendita.

L’anno scorso Carrefour ha dato un colpo di acceleratore nella strategia di diversificazione nel vicinato rilevando da Conad 28 negozi ex Auchan in Lombardia. E ha aggiunto alla robusta rete in franchising le reti di Apulia Distribuzione (in Puglia, Calabria e Basilicata) ed Etruria Retail (Toscana e Umbria). In tutto 546 negozi nel Centro sud e 1,1 miliardi di vendite.

Stop alle perdite

Rabatel, in sella da settembre, è chiamato a fronteggiare un veloce scivolamento del fatturato: nel 2020 di 384 milioni a 4,66 miliardi e nel 2019 di 216 milioni. Le vendite sono state impattate dalla pandemia, ma la filiale italiana è stata l'unica controllata estera a chiudere il 2020 con vendite in rosso. Il prossimo 21 aprile verranno pubblicati i dati di vendita del primo trimestre.

Da un lato, Rabatel dovrà rendere più efficiente la macchina e tagliare i rami secchi, infatti a marzo ha chiuso l’ipermercato marchigiano di Camerano e in questi giorni ha deciso la cessazione, dal 22 maggio, del supermercato comasco di viale Innocenzo; dall’altro, non potrebbe il suo piano strategico se entrasse in rotta di collisione con i sindacati e, per questo, ha prorogato di un anno, fino a giugno 2022, il contratto integrativo aziendale per i 16 mila dipendenti di Carrefour Italia.

Sindacati divisi

E i sindacati? Per Vincenzo Dell’Orefice, segretario nazionale della Fisascat Cisl, la proroga del contratto aziendale “è un risultato significativo in una fase quanto mai complessa per la pandemia e alla vigilia del negoziato per il rinnovo del contratto nazionale della distribuzione moderna organizzata”.

Tuttavia Dell’Orefice si dice preoccupato sul trend di sviluppo di Carrefour che “punta unicamente all’esperienza del franchising; il marchio Carrefour è sempre più gestito da altri imprenditori”.

Uiltucs ritiene “incerta l’efficacia del piano industriale messo in atto, che penalizza l’occupazione in costanza di un trend negativo del fatturato, tranne per il format Express. A ragione della svolta verso il franchising, va realizzato un apposito accordo per la gestione del franchising”.

Azienda e sindacati hanno concordato di aggiornare il negoziato entro il mese di aprile.