di Emanuele Scarci

Carrefour Italia versa 150 milioni nelle casse della società operativa Gs in conto futuro aumento di capitale. L’obiettivo è consentirle di rimanere operativa anche dopo la maxi perdita di 269 milioni di euro del 2021 che aveva eroso il capitale sociale. L'ultima perdita si somma al rosso di 181 milioni dell’esercizio 2020 e ai 186 milioni del 2019. In tutto 636 milioni nell’ultimo triennio. Anche nel precedente esercizio la controllante Carrefour aveva messo mano al portafogli iniettando altri 150 milioni.

Le due ultime ricapitalizzazioni sono un passaggio obbligato per consentire al ceo Christophe Rabatel di portare a termine la nuova strategia del franchising, leva individuata per rendere sostenibile il business in Italia. Un obiettivo ancora lontano, considerato il +48% delle perdite nel 2021, generato anche dagli incentivi per il taglio del personale e dalle cessioni di pdv non remunerativi.

Profondo rosso

L’anno scorso il valore della produzione del gruppo commerciale Carrefour Italia si è contratto da 4,1 miliardi a 3,88 miliardi (-5,3% a rete corrente e -3,6% a perimetro costante) e la perdita operativa si è appesantita di 34 milioni, chiudendo a -242 milioni. Le responsabilità di una gestione strutturalmente negativa non possono ricadere su Rabatel che è in sella da 2 anni e che non manca di osservare: “E’ in corso una profonda trasformazione della cultura e delle abitudini di tutto il personale per soddisfare al meglio le aspettative del cliente”. Probabilmente saranno necessari ancora un paio di esercizi prima di arrivare al break even. Ma il buon esito della strategia Rabatel è fondamentale per la permanenza di Carrefour in Italia.

Le 3 priorità del piano di rilancio messo a punto dal ceo transalpino sono: consolidamento della leadership nel franchising, specie nelle regioni più vocate; miglioramento della redditività di super e iper a gestione diretta; semplificazione delle funzioni centrali e digitalizzazione. Su tutti campeggia il grande obiettivo della multinazionale francese, la transizione alimentare. In una parola, la sostenibilità.
Allo scorso dicembre, la rete commerciale Carrefour comprendeva 373 pdv diretti, 704 in affiliazione/franchising e 412 in franchising di insegna. A luglio 2022 Rabatel ha inaugurato il pdv in franchising numero 1.200, su 1.500 complessivi. E, al termine dell’anno, la cessione di pdv in franchising arriverà a 106.


Cambio di trend

La cura da cavallo imposta dal top manager inizia a produrre i primi risultati. A cavallo del 2021/2022 si è arrestata l’emorragia delle vendite. Carrefour Italia ha messo a segno il terzo trimestre consecutivo con ricavi in crescita a rete costante. Nel secondo trimestre del 2022, i ricavi, like for like, crescono del 4,7% a 1,1 miliardi di euro. E nel primo semestre del 2022 le vendite sono aumentate del 2,6% a 2,13 miliardi.
La crescita del giro d’affari deve accompagnarsi anche a uno snellimento della struttura. Lo scorso gennaio la società ha raggiunto un accordo con il sindacato per gestire 719 esuberi con il criterio della non opposizione a fronte di un incentivo all’esodo.
Più recentemente, Carrefour ha rafforzato la presenza in Emilia-Romagna e in Sicilia, dove ha siglato un contratto con il master franchisee Apulia Distribuzione per il cambio insegna di 38 punti vendita. In Lombardia, grazie a un’intesa con Gima, ha sfilato a Unes 14 punti vendita affiliati nell’area nord-Milano.