In occasione dell’annuale convegno dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, dal titolo “Contract Logistics - Sostenibilità e digitalizzazione: il binomio vincente per la transizione della Logistica”, Logistica Uno, partner dell’evento, ha evidenziato l’importanza del trasporto intermodale durante la pandemia da Covid 19.

Secondo i risultati dello studio presentato, in generale, in Italia il settore delle attività logistiche conto terzi ha raggiunto nel 2021 un fatturato di 86 miliardi di euro, in aumento del +3,5% rispetto al 2020 e vicino al valore registrato prima della crisi sanitaria, pari a 87 miliardi nel 2019. Una ripartenza che è cominciata nel 2020 e che si è conclusa con una flessione contenuta (-5,8%) rispetto all’economia nel suo complesso (-8,9%), e che è stata trainata dal crescente ruolo dei servizi logistici avanzati, che nell’anno del Covid sono arrivati a pesare oltre il 10% del fatturato per metà dei fornitori logistici, e dal boom dell’e-commerce, che è arrivato a valere il 20% del fatturato per il 60% dei fornitori.

Dalla ricerca emerge, inoltre, il ruolo fondamentale ricoperto dalla logistica durante i mesi di lockdown, e come, in particolare, l’emergenza sanitaria stia accelerando l’innovazione del settore orientandosi sempre più verso un processo di trasformazione nel segno della sostenibilità.

Uno dei temi venuti alla luce è quello relativo alla difficoltà circa il bilanciamento dei flussi nei diversi settori e canali nella fase acuta dell’emergenza sanitaria. In un contesto caratterizzato, quindi, dalla complessità di superare i blocchi delle tratte tradizionali, il trasporto intermodale ha goduto di notevoli benefici. Questo in quanto, attraverso l’intermodalità, si sono superate le problematicità incontrate dalla gomma nell’attraversamento delle frontiere e il personale è riuscito a operare in sicurezza riducendo al minimo il contatto fisico. Inoltre, pur non avendo la flessibilità del tutto-strada, l’intermodale ha il vantaggio di trasportare ingenti quantità di merci riducendo non solo i costi, ma anche l’impatto ambientale dovuto alla CO2.

L’emergenza sanitaria ha inoltre permesso di sperimentare e implementare il trasporto su ferro anche su brevi distanze, scardinando il pensiero secondo cui il trasporto intermodale tramite ferrovia possa essere adoperato solo per lunghi tragitti. Tale metodologia risulta, anzi, vincente anche in aree dove la criticità stradale, in termini di congestione del traffico, appare elevata.

«Lo sviluppo di un’efficace intermodalità ha richiesto organizzazione, chiarezza e l’acquisizione di specifiche competenze. Noi di Logistica Uno, che negli ultimi anni abbiamo investito importanti risorse per lo sviluppo di progetti legati al trasporto su ferrovia, abbiamo saputo fronteggiare le difficoltà. Nel 2020 è emerso più che mai che l’intermodalità, una soluzione ecosostenibile ed efficiente, rappresenta il futuro del trasporto merci», dichiara Gianluca Cornelli, supply chain manager di Logistica Uno.

Logistica Uno, da sempre, sviluppa le proprie strategie sul concetto di sostenibilità e gli investimenti fatti nel corso degli ultimi quindici anni hanno sempre avuto lo scopo di poter realizzare una “sostenibilità sostenibile”, non soltanto dal punto di vista economico, ma anche da quello sociale e ambientale. Avendo previsto per tempo le attuali criticità del settore, che non riguardavano soltanto l’adeguamento ai nuovi parametri previsti per la sostenibilità, l’azienda ha investito e intensificato le proposte di servizio su tutte le modalità di trasporto, tenendo conto che la sostenibilità ha un costo e che quindi occorre renderla sostenibile. Conseguentemente l’azienda ha lavorato per ottimizzare la struttura e il network, individuando fornitori in linea con i propri obiettivi. I servizi offerti da Logistica Uno definiscono anzitutto l’alternativa alla modalità stradale, con un forte indirizzo alla modalità ferroviaria e navale.