di Emanuele Scarci

Radenza divorzia da Crai e sposa la causa di Coop nei circa 300 punti vendita in Sicilia. Avranno l’insegna Ipercoop, SuperstoreCoop, Coop ed InCoop. Per Coop Alleanza 3.0 invece arriva la fine della gestione diretta nell’isola, la stessa strada percorsa da Carrefour e da Auchan. Una sconfitta storica per le cooperative che, sia pure in un contesto molto difficile, non sono state in grado di interpretare il territorio. Del resto il gigante cooperativo è in fase di profonda ristrutturazione e la decisione si imponeva.

La famiglia Radenza ha sottoscritto il contratto di master franchising per i 12 pdv rilevati da Coop Allenza 3.0 e per gli altri, diretti e indiretti, prima gestiti con il marchio Crai. Il gruppo che fa capo a New Fdm ha anche firmato un accordo quadro con i sindacati che garantisce i livelli occupazionali.

Il presidente del Cda della New Fdm Danilo Radenza (nella foto), ha detto: “Abbiamo colto un’importante opportunità di business, legando la nostra società a uno delle tre insegne delle catene alimentari più amate dai consumatori italiani. Ci attendiamo dalla nuova partnership con Coop Alleanza 3.0 importanti benefici per tutto il gruppo, tali da consolidare il ruolo di protagonista assunto dalla nostra società nella Gdo siciliana”.

Lo sviluppo

Secondo i sindacati è previsto un piano di investimenti strutturali di circa 25 milioni nel 2022, di cui 10 per nuove aperture, anche nel canale food e drug a Catania, Palermo, Messina e Ragusa. La promessa del master franchisee è di una crescita del +5% del fatturato dal 2023.

Dai bilanci emerge che il gruppo New Fdm di Modica (a cui fa capo il network commerciale) ha una buona redditività: nel 2020 ha raggiunto il picco con 439 milioni di ricavi e 11,8 milioni di utile netto. Nel 2019 la società acquisì 14 pdv Simply con 216 addetti.