Multicedi, realtà nata nel 1993 e parte di Végé, è oggi uno dei leader della distribuzione del Centro e Sud Italia. Il gruppo conta sei insegne spaziando dai supermercati Decò e Dodecà ai cash&carry Adhoc, dai petshop Ayoka ai supermercati SeBón, fino al format SuperRisparmioso. L’espansione della rete di vendita, che prosegue a ritmo incalzante, è una delle priorità per l’azienda, come ci racconta Claudio Messina, amministratore delegato di Multicedi.

La vostra insegna ammiraglia Decò ha da poco inaugurato a Roma il nuovo Maxistore di via Tuscolana, attivo 24 ore su 24. Quali sono le peculiarità di questo punto vendita?
Il Maxistore Decò di via Tuscolana ben rappresenta il modello di punto vendita di attrazione moderno che abbiamo sviluppato nel tempo e che intendiamo perfezionare ogni giorno; per farlo, siamo partiti dalla definizione di alcuni solidi e chiari concetti-base. Il primo è senz’altro la posizione, mentre il secondo è la volontà di offrire all’interno delle nostre grandi superfici una proposta di prodotto completa, che però non perda il necessario legame con le esigenze, i trend di consumo e la cultura alimentare di chi vive ogni giorno quel territorio. A questi due livelli se ne aggiunge, poi, un terzo rappresentato dai servizi al consumatore e al cittadino; per esempio, la possibilità di conferire la plastica Pet nell’ecocompattatore Coripet, che genera una concreta opportunità di risparmio e fa bene all’ambiente che ci circonda.

Pensate di estendere questo format ad altri store?

Senz’altro guardiamo con attenzione al format h24, consci del fatto che in determinate realtà, molto urbanizzate e ad altissimo traffico, possa rappresentare un’utilissima risorsa per i cittadini del luogo. Come sempre, però, occorre un certo equilibrio: se non c’è un vero legame con le necessità espresse dal territorio, questo format – di per sé affascinante ma molto ambizioso – perde gran parte della sua forza.

Lo sviluppo rete ha interessato anche Dodecà. Quanti sono oggi i punti vendita e qual è la vostra filosofia?

In questi giorni inauguriamo il nostro quindicesimo punto di vendita, sito a Giugliano in Campania (Na). In perfetta continuità con la mission della nostra insegna, anche in questo store svilupperemo appieno il nostro assortimento essenziale e ragionato, che gira attorno al concetto di convenienza quotidiana e alla politica di prezzi bassi tutti i giorni. Da questo punto di vista, in Dodecà è centrale la presenza di una Mdd forte come Decò: parliamo di un migliaio di referenze dal prezzo estremamente competitivo, la cui qualità è ampiamente riconosciuta da ormai 15 anni dai clienti di tutto il Centro-Sud che le hanno già provate.

Siete una realtà di punta della Gdo del Centro-Sud Italia. Avete progetti di espansione anche nelle regioni settentrionali?
Ora come ora, riteniamo strategicamente importante assestare la nostra presenza nel Centro-Sud Italia: la Campania è il nostro alveo naturale e proseguiremo lo sviluppo in Puglia e nel Lazio, dove inaugureremo a breve altri 5 punti vendita, con l’obiettivo di aprirne almeno 15 entro la fine del 2022, senza dimenticare le recenti inaugurazioni in Basilicata e Abruzzo. C’è però un altro aspetto che mi sta particolarmente a cuore: l’ammodernamento della rete vendita. Ogni negoziante, in effetti, è il volto della nostra azienda sul territorio. Ecco perché abbiamo definito in Cda un contributo interno Multicedi vincolato alla riqualificazione dei punti di vendita affiliati ai nostri marchi. Affiancando economicamente e progettualmente gli imprenditori, auspichiamo di ottenere in un tempo ragionevole un duplice obiettivo: una rete vendita armonica e, soprattutto, dei supermercati in grado, sul loro territorio di riferimento, di fare la differenza per il nostro cliente finale.

Quali piani di sviluppo avete per il futuro?
Può sembrare banale, ma i piani futuri puntano alla crescita del fatturato e, soprattutto, della redditività per metro quadrato. Questa piccola rivoluzione deve partire dal punto di vendita. Per le grandi superfici, la strada è tracciata: nella ricerca di nuove posizioni, ci concentreremo su strutture “stand alone”, utili a sviluppare negozi a insegna Dodecà o Decò (maxistore e superstore).Quanto al vicinato, lavoreremo con le insegne SeBón e Decò (market e supermercati): si tratta di declinazioni dei negozi di vicinato ispirati a una selezione del fresco molto ricca che, al netto delle naturali differenze che esistono tra loro, puntano a offrire servizi all’utenza, condendoli con tutta l’umanità e la confidenzialità tipica del rapporto che esiste tra cliente e negoziante di fiducia.

Nell’ultimo periodo avete concentrato un grandissimo sforzo propulsivo proprio sull’offerta del fresco. Credete che su questo comparto si possa giocare una partita decisiva?
Una premessa: sono convinto del fatto che viviamo in un Paese e, ancor più, in un’area geografica incredibilmente generosi di materie prime eccellenti, nonché indispensabili per il benessere della persona. Quindi, lo confermo: questa è una partita importante. Tra le frecce al nostro arco rientra senz’altro il ripensamento totale della nostra piattaforma ortofrutta: stiamo innovando processi e meccanismi, lavorando su una profondità d’offerta che ci permetta di intercettare i gusti e di interpretare al meglio il nostro ruolo di alfieri delle bontà del territorio. Avendo ripensato il nostro lavoro in questo modo, coltiviamo l’ambizione di recuperare da qui al 2022 delle quote di mercato interessanti, incrementando di 3-4 punti il fatturato alle vendite.

Anche il Cash and Carry è un canale che presidiate in Campania con l’insegna AdHoc. Come vi muoverete nel prossimo periodo?
Credo che ci sia grande voglia di ripresa e non solo da parte degli imprenditori, ma anche degli stessi clienti, che vogliono tornare a vivere e frequentare strutture alberghiere, ricettive e ristorative. Ecco perché stiamo formando una unit dedicata al mondo cash & carry, che ne sappia interpretare le nascenti esigenze e permetta di gestire nel modo più opportuno questa nuova primavera dell’Horeca.