di Luca Salomone

Un altro anno con il botto per Portobello, noto retailer che vende prodotti di marca a prezzi molto competitivi, ottenuti grazie alla formula del barter, ossia merce contro pubblicità.

Quotato all’Euronext di Borsa Milano e proprietario anche di ePrice, acquisito l’estate scorsa, per 6 milioni di euro, il gruppo ha registrato un valore della produzione in crescita del 48% fino a 130,5 milioni di euro e un Ebitda adjusted in salita del 48,7% e pari a 24,6 milioni.

Gli indicatori in rassegna

In lieve calo l’Ebit con un -2,9% e un dato 2022 di 13,5 milioni di euro. Perde quota il risultato netto, che si abbassa del 13,1%, toccando 7,7 milioni di euro (erano 8,8 milioni al 31 dicembre 2021).

Sale l’indebitamento finanziario netto, che tocca 42,4 milioni di euro (17,3 milioni di euro nel 2021), mentre l’indebitamento finanziario corrente si attesta a 16,2 milioni.

In realtà, precisa l’azienda, l’Ebit consolidato, al netto della componente straordinaria, registra un 43,2%, dimostrando l’alta redditività del modello di business.

Il risultato netto consolidato al 31 dicembre 2022, una volta esclusa la componente straordinaria e il relativo effetto fiscale, è di 14 milioni di euro, dunque con una crescita del 59,5% sull’anno 2021.

L’indebitamento finanziario netto complessivo e l’indebitamento finanziario corrente aumentano soprattutto per via degli investimenti sul circolante, legati alle nuove aperture e all’acquisizione del portale ePrice.

Una strategia vincente

Spiega Roberto Panfili, co-fondatore e chief operation officer di Portobello: «Nonostante lo scenario estremamente competitivo, aggravato dalla crisi geopolitica corrente, anche nel 2022 Portobello non ha arrestato la sua crescita, dimostrando, ancora una volta, di avere attuato strategie di medio-lungo periodo vincenti e di avere creato un modello di business, basato su una catena retail che utilizza il barter, solido e scalabile in tutte le situazioni, anche le più sfidanti.

«Inoltre – continua l’imprenditore - abbiamo acquisito il quotidiano La Nuova Sardegna e partecipato all’aumento di capitale di Gruppo Class editori, rafforzando così la nostra base editoriale, per dare ulteriore slancio alle operazioni di cambio merce».

Tutto al centro commerciale

Nell’anno l’insegna ha aperto 10 maxistore e aumentato l’organico, con oltre 100 giovani, di cui più del 50% donne. La superficie complessiva, a dicembre 2022 ha raggiunto 24.500 mq, a cui si aggiungeranno molti nuovi indirizzi, già contrattualizzati, mentre il totale rete, come si rileva dal sito, Portobellospa.com, è oggi di 35 insediamenti fra Nord, Centro e Sud Italia.

In particolare, gli opening hanno riguardato, al cento per cento, gli shopping center. L’insegna è atterrata a Centroborgo di Bologna, al centro I Malatesta di Rimini, all’Adriatico 2 di Portogruaro (VE), a Belgioioso di Carpi (Modena), a Città Fiera di Torreano di Martignacco (UD), a Porto Grande di San Benedetto del Tronto (AP), a Etnapolis di Catania, all’Esp di Ravenna, a Mongolfiera Japigia di Bari, a Centro Luna di Sarzana (SP).

In seguito, dopo la chiusura dell’esercizio, la società ha inaugurato, a febbraio, un nuovo maxistore in Lombardia, a Curno (BG), all’interno del centro commerciale omonimo. Il negozio bergamasco ha un’ampiezza di 550 mq e dà lavoro a 11 persone, appositamente assunte e formate.

Le strategie del 2023

All’interno del fatturato netto totale, di 129,9 milioni, il settore media ha registrato una crescita del 31,7% arrivando a 71,8 milioni di euro, contro il 54,6 milioni dell’esercizio 2021.

Il comparto retail B2c è cresciuto del 114% fino a 24,6 milioni di euro, mentre il segmento B2b è aumentato del 72,1%, toccando 33,5 milioni di euro.

Nell’immediato futuro il gruppo punta soprattutto ad ampliare la gamma di offerta su eprice.it, con alcune categorie della catena retail Portobello, per rafforzare l’offerta online, la marginalità e la competitività del portale.

Sono anche previste economie di scala sui costi legati alla logistica e spedizioni, alla comunicazione e marketing e ai margini, questo anche grazie a condizioni maggiormente favorevoli praticate dai fornitori.

Infine, Portobello intende sviluppare ulteriormente una competitiva offerta B2b in favore delle piccole e medie imprese, che costituiscono la stragrande maggioranza del tessuto industriale italiano.