Nell’impero del più grande distributore mondiale – 560 miliardi di dollari di fatturato, 10.500 negozi, 220 milioni di clienti, 2,2 milioni di addetti – c’è posto anche per le fattorie verticali, impianti indoor ad alta tecnologia, che permettono di avere verdura fresca, in particolar modo insalate ed erbe aromatiche, tutto l’anno.

La catena Usa ha stipulato un accordo, con clausola di ingresso nel consiglio di amministrazione, con Plenty – leader incontrastato in questa particolare forma di agricoltura, sottoscrivendo interamente un round finanziario da 400 milioni.

L'accordo, di lungo termine, consentirà a Walmart, entro la fine dell’anno, di rifornire, con i prodotti Plenty, tutti i suoi negozi californiani. Da notare che il gruppo di Bentonville è il primo grande distributore statunitense a investire in modo massiccio nell'agricoltura verticale.

In Italia l'interesse della Gdo per questa frontiera dell'innovazione trova una conferma nel caso della milanese Planet Farms, che, lo scorso settembre, ha portato al all'introduzione di 4 referenze di insalate bio nei supermercati Esselunga, Il Viaggiator Goloso, Iper la grande I e nei dark store Gorillas.

«In Walmart - commenta Charles Redfield, chief merchandising officer del gruppo - ci concentriamo sull'identificazione e sull'investimento in soluzioni alimentari innovative. Si apre una nuova era dell'agricoltura, che offre agli acquirenti prodotti biologici in ogni giorno dell'anno. Questa alleanza non solo accelera l'innovazione agricola, ma rafforza il nostro impegno per la sostenibilità, offrendo una nuova categoria di freschi in grado di fare bene alle persone e al pianeta».

Il quartier generale di Plenty si trova a sud di San Francisco e l'azienda gestisce a Laramie, nel Wyoming, la più grande struttura americana di ricerca scientifica sulle piante da interno. Inoltre, la società tecno-agricola sta attualmente costruendo, a Compton, in California, la fattoria verticale indoor più produttiva del mondo.

Gli impianti dell’azienda, che ha un fatturato di 700 milioni di dollari, e che fa capo al venture capital Softbank vision fund, si distinguono, fortemente, dalle normali serre, aggregando competenze che vanno dall’ingegneria, al software, dall’agronomia, alle scienze ambientali. Inoltre, le fattorie sono concepite in un’ottica di vicinato, il cosiddetto 'chilometro zero', per ridurre i trasporti e gli sprechi alimentari, mantenendo la freschezza più a lungo.

Spiega Arama Kukutai, amministratore delegato di Plenty: «Le nostre fattorie possono essere ubicate ovunque, consentendoci di portare sugli scaffali verdura fresca a tutta velocità».