di Claudia Scorza

Secondo quanto rilevato dall’Istat, le vendite al dettaglio a valore di maggio risultano in crescita sul mese precedente (+1,9%), sia per i beni alimentari (+1,4%) sia per quelli non alimentari (+2,4%).

«A livello tendenziale, continuiamo a registrare una forbice tra i dati rilevati sulle vendite a valore, in crescita a causa dell’aumento dei prezzi, e quelli sull’andamento a volume, che evidenziano un ulteriore calo dei consumi alimentari su cui impatta fortemente il clima di incertezza economica delle famiglie», commenta Carlo Alberto Buttarelli, direttore ufficio studi e relazioni con la filiera di Federdistribuzione.

«Come fotografa la recente rilevazione che abbiamo condotto con Ipsos sul sentiment dei consumatori, il 76% degli italiani si ritiene molto preoccupato dall’incremento dell’inflazione sul proprio bilancio familiare e l’89% ha dichiarato che adotterà qualche strategia difensiva, quasi 9 italiani su 10. Tra le principali azioni che verranno messe in atto per contrastare l’aumento dei prezzi – prosegue Carlo Alberto Buttarelli – figurano la riduzione dei consumi (39%), l’attenzione agli sprechi insieme all’acquisto dei beni strettamente necessari (36%) e la ricerca di soluzioni più economiche a parità di prodotti (33%), a discapito della qualità. La voglia di normalità dopo oltre due anni di pandemia e la stagione estiva stanno in parte controbilanciando in queste settimane questo sentiment negativo, ma nei prossimi mesi potremmo trovarci a fronteggiare una vera e propria crisi dei consumi. Per questo è essenziale intervenire al più presto con delle misure concrete che permettano di tutelare il potere d'acquisto delle famiglie, a cominciare da quelle con figli, per sostenere i consumi dei prossimi mesi e salvaguardare in questo modo la tenuta economica del Paese».