di Claudia Scorza

Il Consorzio Parmigiano Reggiano, dopo aver chiuso un 2021 con un giro d’affari al consumo pari a 2,7 miliardi di euro, nel primo semestre 2022, ha registrato, rispetto al primo semestre 2021, un incremento delle vendite totali pari al 2,4% (68.461 tonnellate rispetto alle 66.884 tonnellate), con un aumento dei volumi anche nei mercati internazionali che crescono dell’1,6% (29.215 tonnellate vs 28.751).

Segno positivo anche per le vendite nel mercato italiano: +2% (27.435 tonnellate vs 26.887), grazie alla ripresa del canale della ristorazione e delle vendite dirette, che aumentano del 4% (8.242 tonnellate vs 8.100 tonnellate).

Oltreconfine la Spagna si colloca prima nello sviluppo con +14,7% (656 tonnellate vs 572 tonnellate del primo semestre 2021), mentre gli Stati Uniti sono il primo mercato estero per la Dop Parmigiano Reggiano con +12,6% (7.170 tonnellate vs 6.366 tonnelate), seguiti dalla Francia con +8,3% (6.033 tonnellate vs 5.570).

Buoni i risultati anche del Giappone, che cresce del 79,6% (445 tonnellate vs 248) e dell’Australia, che segna un +57,9% (290 tonnellate vs 184 tonnellate).

«Superato il periodo della pandemia con un sostanziale “premio” dei consumatori, che ha dimostrato fedeltà al Parmigiano Reggiano per i valori che la Dop esprime, il 2022 mette a segno un ulteriore sviluppo con un primo semestre che segna un +2,4% di crescita a volume», commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. «Un risultato che stimolerà le nostre aziende ad affrontare il secondo semestre con energia, tenendo presente la situazione geopolitica internazionale instabile e le problematiche legate al caro energia e all’incremento dei costi delle materie prime che condizioneranno inevitabilmente anche il nostro comparto. Nel prossimo futuro punteremo molto sui mercati internazionali. Ci preoccupa la situazione economica italiana e le difficoltà che dovranno affrontare le famiglie per l’aumento dei prezzi previsto nei prossimi mesi. Il nostro obiettivo è quello di garantire al consumatore un prezzo equo del nostro prodotto sul mercato, evitando fenomeni speculativi».

Il Ministero delle Politiche Agricole ha da poco approvato il Piano di regolazione dell’offerta del Parmigiano Reggiano Dop per il triennio 2023-2025, che entrerà in vigore il 1 gennaio 2023.

Il Piano Regolazione Offerta è uno strumento previsto dal Regolamento (Ue) N. 261/2012 e ha l’obiettivo di definire le modalità di gestione dell’offerta di Parmigiano Reggiano al fine di adeguarla alla domanda.

Tra le novità più importanti troviamo la volontà di consolidare, senza ulteriori aumenti, la produzione di fine 2021, prevedendo una riduzione delle riassegnazioni annuali (dal 10,0% allo 0,5%) e l’aumento degli importi di contribuzione aggiuntiva con importo unico da 18 a 25 €/quintale e importo grande splafonatore da 30 a 40 €/quintale. Inoltre, il piano prevede la generazione e la distribuzione di nuove quote latte Parmigiano Reggiano agevolate per circa 1,8 milioni di quintali (gratuite e a prezzi agevolati), finalizzate a ridurre il livello di splafonamento e, di conseguenza, di contribuzione economica aggiuntiva per gli allevatori che rispetteranno i criteri specifici di non aumento produttivo.

«L'obiettivo del Piano è assicurare un allineamento dell’offerta di Parmigiano Reggiano Dop alla sua domanda di mercato, partendo dal consolidamento dei punti di riferimento produttivi, al fine di garantire il valore aggiunto per le imprese della filiera, mantenere inalterati gli standard qualitativi del prodotto e garantire al consumatore un prezzo di mercato adeguato», conclude Nicola Bertinelli.