di Claudia Scorza

Il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena ha festeggiato il 21 aprile i suoi trent’anni di attività insieme alle aziende consorziate e a importanti ospiti dal mondo associativo e politico-istituzionale.

Con l’occasione si è fatta memoria di coloro che hanno fondato il Consorzio e delle realtà che oggi ancora lo sostengono, offrendo una riflessione sulle prospettive di tutela ed evoluzione del sistema dei prodotti Dop e Igp, sulle necessità di creare networking e alleanze significative e di fornire sistemi di governance adeguati alla complessità di questo ecosistema.

In particolare, Stefano Bonaccini, governatore della regione Emilia Romagna, ha sottolineato come la presenza e l’azione del Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena abbiano dato un contributo essenziale per la grande crescita della notorietà internazionale del territorio modenese e di tutta la regione: «Siamo la regione con più marchi Dop e Igp in Europa: un primato che vogliamo consolidare, restando al fianco delle aziende che con competenza e passione continuano a investire nella qualità e nell'eccellenza dei loro prodotti. L'esperienza del Consorzio è doppiamente felice: in questi trent'anni ha saputo esaltare un prodotto unico al mondo e ha dimostrato come mettersi insieme e lavorare fianco a fianco sia la strada vincente per competere sui mercati internazionali».

Costituitosi nel 1993 con appena 12 coraggiosi produttori oggi cresciuti esponenzialmente fino a 49 soci, il Consorzio da sempre percorre la strada della tutela e della promozione, nonché della valorizzazione di questo prodotto di eccellenza del made in Italy, a cui si può ascrivere il merito di aver accresciuto non soltanto il benessere economico del territorio ma anche quello sociale, creando posti di lavoro e facendo del suo tessuto produttivo, ovvero le acetaie, addirittura un driver turistico.

«Celebriamo un successo che nessuno trent’anni fa avrebbe mai immaginato – spiega Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena – e che si è tradotto in un valore importante per il nostro territorio e per la notorietà internazionale di Modena come simbolo dell’eccellenza agroalimentare. Sono dunque orgogliosa e fiera di poter condividere questo momento con chi ha creduto da sempre nelle potenzialità del Consorzio e dell’Aceto Balsamico di Modena e che, con la loro professionalità e passione, hanno contribuito allo sviluppo di tutto il settore».

Nel 2021 il comparto ha raggiunto il suo record storico con una produzione certificata che ha superato i 100 milioni di litri e oltre un miliardo di euro al consumo; cifre che nel 2022 si sono attestate su -5% per le ripercussioni congiunturali globali. Il 92% della produzione di Aceto Balsamico di Modena viene esportata: oggi il prodotto è commercializzato in 130 differenti Paesi. Al mondo dell’Aceto Balsamico di Modena appartengono 95 cantine, 47 concentratori, 79 acetaie e 174 confezionatori. Gli addetti al settore sono oltre 1.000. Questi numeri collocano il prodotto come il primo ambasciatore del made in Italy per l’export e nella top five delle specialità alimentari Dop e Igp italiane, al fianco di Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop e Mozzarella di Bufala Campana Dop.